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27 maggio 2008 Visualizzazioni: 463 Tecnologia

Phoenix Mars Lander: il successo dell’Open Source

Phoenix è la navetta NASA atterrata ieri su Marte. Il suo obiettivo sarà quello di verificare la presenza di ghiaccio nel polo settentrionale del pianeta rosso. Oltre che per la scienza, Phoenix è anche un successo per l’Open Source.


“La navetta spaziale Phoenix ha inviato delle fotografie che mostrano proprio la sua struttura in buone condizioni dopo aver effettuato il primo atterraggio di successo in una regione polare su Marte”. E’ questa la notizia che si apprende da un comunicato ufficiale dell’agenzia spaziale americana NASA.

Si tratta di una vera e propria missione storica in quanto è stata la prima ad essere controllata da un’università, quella dell’Arizona, e la prima ad essere seguita live via Internet. Infatti, tutte le informazioni trasmesse a terra dalla Phoenix potranno essere seguite anche via Twitter e Second Life.

Ma si tratta di un successo anche per l’Open Source, in quanto l’industria aerospaziale è sempre più impossibilitata ad utilizzare software commerciale a causa della sua poca duttilità. Solo il software opensource, infatti, riesce a garantire un livello di personalizzazione tale da rendere ogni missione perfetta sotto il livello tecnico-informatico. Un grazie va dunque anche al kernel Linux, al compilatore GCC e a tutte le altre librerie utilizzate dagli scienziati NASA e dai ricercatori dell’Università dell’Ariziona per i loro software al bordo della navetta Phoenix. Un pezzo del pianeta rosso, insomma, è stato conquistato anche grazie a Linux.

di Vincenzo Ciaglia - TuxJournal.net

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  • David

    Questo è un ulteriore inidizio di come le licenze software ‘chiuse’ dimpstrino sempre più i loro limiti: non tanto il costo (in ambito civile, il militare è un’altro discorso) ma, soprattutto, l’impossibilità di apportare legalmente modifiche al codice per adattarlo alle proprie specifiche esigenze.
    Ciò non significa che l’opensource sia la panacea di *tutti* i mali, ma di parecchi sì.

  • Krull

    potresti mettere qualche link?

  • http://www.gnulinuxexperience.com spillo

    la missione in questione è comunque una gran minchiata, permettetemi il termine. nel 2001, se non erro, è stata lanciata la Mars Polar Lander che aveva gli stessi obiettivi: non erano però stati inseriti i freni (per roba che non sto a sopiegarmi) e l’aparecchio si schiantò sul suolo marziano… ora di nuovo, però con i freni immagino XDDD

    il punto è che sono ricerche inutili, il mondo è ricco di problemi che non verranno certo risolti con l’acqua su marte…

    comunque è bello sapere che a livelli d’alta tecnologia come quelli della NASA usino software open source,…

  • Marco

    Se la ricerca tecnologica fosse una minchiata, forse al giorno d’oggi tu non potresti prendere un aereo per andare a londra, nonavresti i sistemi frenanti delle auto moderne, ne tutte le altre cose che vengono sviluppate per altri settori e poi riadattate alle esigenze della vita quotidiana…

    Un po di cervello ogni tanto non guasta

  • Adba

    E’ vero, i costi negli ambiti civile e militare non sono il problema principale ed il software open source può dare enormi vantaggi per quanto riguarda la duttilità.
    Inoltre nel settore pubblico l’uso di software open dovrebbe essere fortemente incentivato per garantire che dietro un software non si nasconda uno spyware… La sicurezza non si garantisce nascondendo il codice, ma producendo codice la cui struttura sia quanto più possibile inattaccabile.
    Un privato può anche decidere di fidarsi di un codice che “millanta” di fare determinate operazioni; un ente pubblico non dovrebbe fidarsi perché deve garantire le persone che serve.

  • http://www.gnulinuxexperience.com spillo

    marco, detto con estrema sincerità, la tecnologia non è una minchiata, andare a cercare nuovi mondi è una sì. Il progetto è quello di creare entro il 2030 una base spaziale e scientifica su marte (un simil progetto è pianificato per la luna, su cui la presenza di ghiaccio è già stata accertata da tempo) ovviamente per poter permettere agli scienziati di studiare direttamente il loro oggetto invece che basandosi solo su ipotesi derivanti da osservazioni a distanze elevatissime.

    Il tutto per cosa? per conquistare nuovi mondi e nuovi posti per vivere fra chissà, cento o duecento anni… magari un millennio… non so se hai visto i progetti, inquietanti… non sappiamo vivere sulla terra, vuoi che possa esser utile aprire la strada a queste cose? mi fai ridere, ma solo perchè cerco di non piangere…

    non so quanto tu sia informato a riguardo (mica a tutti importa l’argomento), ma hai idea di quanti miliardi di dollari sia costato un progetto del genere? e quello della Mars Polar Lander (di cui avrei avuto la possibilità di seguirne ogni movimento in diretta io) che è stato un fiasco premeditato? e tutti gli studi che conduce la nasa ogni giorno e che ha condotto nella storia (dando il massimo forse durante la guerra fredda)? Ora, pensaci e metti da parte. Sai quanta gente muore di fame ogni giorno in america, europa, africa e asia? ne hai la bencheminima idea? lo sai quanta gente soffre ancora di malattia terminali perchè non ci sono i soldi per le tecnologie dedite alle ricerche?
    …metti insieme le due cose e cerca di arrivare ad una conclusione, poi vediamo chi, ogni tanto, ha bisogno di un po’ di cervello….

  • Mauro

    La sonda del 2001 precipitò su Marte perché nel misurare l’altezza qualcuno confuse i “piedi” con i metri.
    Così dimostriamo anche l’mportanza degli standard e del fatto che averne + di 1 provoca confusione.

  • Gianvacca

    spillo, ci sarà sempre disequilibrio nel mondo, è la fonte di energia della vita.

  • http://www.gnulinuxexperience.com spillo

    mauro, sarebbe bello fosse come han fatto sapere ai media… in due parole: i tecnici avrebbero dovuto rimandare la missione in quanto i freni (vi lascio immaginare quanto possa esser complesso ed articolato il sistema frenanate di una sonda del genere) non erano pronti, avevano grossi difetti e c’era un alto rischio di malfunzionamento. Ad ogni modo posticipare qualcosa di annunciato, pubblicizzato e costoso come la prima missione di “prelievo terreno” su marte avrebbe rovinato la faccia a NASA e all’america in generale (che ha sempre cercato di dimostrare di esser la prima in fatto di aereonautica aereospaziae), quindi si decise di tentare lo stesso di sfidare il fato. Il risultato finale comunque già si sapeva…

    ciò non toglie che il tuo discorso e il tuo paragone sugli standard non fa una piega :D

  • Capitano

    @spillo
    La ricerca scientifica ha i suoi costi, ma deve essere fatta, di per se che un uomo saltelli sulla luna non ha nessun beneficio a chi muore di fame, ma lo sforzo tecnologico che è stato fatto per mandare sulla luna ha avuto ripercussioni e benefici su tutti, nella vita quotidiana, dalla medicina alla telefonia, dai computer al forno a microonde.Ma potrei fare più di mille esempi di oggetti inventati grazie alla corsa allo spazio.
    Un giorno, era nel settembre del 1783, a Parigi i fratelli Montgolfier di fronte al re e a un pubblico numeroso di curiosi fecero volare il primo pallone con a bordo i primi esseri viventi :una pecora, un’oca ed un gallo.
    Tra il pubblico un contadino esclamò: ” Ebbè? e a cosa serve ? Hanno speso un sacco di luigi d’oro per questo? A cosa serve ? ”
    Rispose un suo vicino: “A cosa serve un bimbo appena nato ?”

    Quel vicino era uno dei più grandi scenziati del 1700, si trovava a Parigi come ambasciatore degli Usa per il trattato di pace con L’Inghilterra per la fine della guerra di indipendenza, Quell’uomo si chiamava Benjamin Franklin.
    Caro spillo cerca di essere lungimirante, altrimenti mentre quel pallone nel corso dei secoli ne ha fatta di strada, passando per i fratelli wright fino ad arrivare nello spazio con i satelliti per internet ,per il gps o per la telemedicina, tu sei rimasto fermo alla mentalità di quel contadino del 1700.
    Morale della favola, anche quello che oggi può sembrare inutile fra decenni si dimostrerà una pietra miliare della conoscenza.
    E’ proprio questa la RICERCA PURA, conoscere, provare, capire il mondo che ci circonda.
    E voglio terminare con una bellissima frase di una serie tv che anni addietro ha avuto un grande successo,questa frase ne era il motto, il leit-motif : To go Where Nobody has Gone. (Star Trek)

  • Luca

    “… Non vogliate negar l’esperienza
    di retro al sol, del mondo sanza gente.
    Considerate la vostra semenza
    fatti non foste a viver come bruti
    ma per seguir virtute e canoscenza”

    (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

    Dante si studia ancora nelle scuole perchè egli metteva in discussione principi che diversi secoli dopo non vengono ancora assimilati correttamente dalla società umana.

    Infine, concordo pienamente con Capitano.

  • Piccolo Principe

    @spillo
    Quello che costa davvero e’ il finanziamento all’esercito americano… Con pochi mesi di quello si potrebbe fare un intero programma Apollo…

  • Capitano

    @luca
    Bellissima frase, una delle più belle di padre Dante.
    Ulisse incarna perfettamente lo spirito umano del ricercatore, dell’assetato di conoscenza, dotato di quella curiosità che tante volte lo ha messo nei guai passando per decenni lontano da casa, dalla patria e dalla famiglia, ma lui instancabile, inguaribile è andato avanti fin nell’averno, perchè doveva sapere, doveva conoscere.

  • http://www.gnulinuxexperience.com spillo

    ma davvero pensate che una missione su marte possa portarci benefici? l’america vuole allargare i suoi orizzonti e le sue conquiste, abbiamo solo da perderci in questo….

  • ilkapo

    Ma dove hai letto dell’utilizzo di linux?

  • Krull

    @ilkapo
    era esattamente quello che mi chiedevo io… ho chiesto i link ma nisba…

  • LP

    Bene, magari avevano il programma per comunicare con noi ma gli mancava il kernel.

  • http://arunax.netsons.org Arunax

    @ spillo
    Sbagliatissimo… questa è ricerca scientifica. E notoriamente la ricerca scientifica porta sempre allo sviluppo di informazioni utili. Ad esempio sapere se c’è vita su Marte contribuirà a capire in quali condizioni la vita può svilupparsi, ed in ultima analisi a capire la vita sulla Terra molto meglio, con evidenti sviluppi in campo medico. Ma al tempo stesso queste missioni sono anche un forte stimolo tecnologico e portano all’invenzione di oggetti che, qualche anno dopo, diventano parte della vita quotidiana: gli esempi sono innumerevoli; ad esempio i primi satelliti erano più che altro uno “sfoggio di capacità” degli USA e dell’URSS, poi sono passati ad un utilizzo militare, poi all’utilizzo civile (praticamente sono onnipresenti nella nostra vita). Inoltre i risultati scientifici per acquisire un qualche valore devono essere pubblicati, e quindi diventano patrimonio dell’intera umanità (o perlomeno della comunità scientifica), quindi non vanno ad arricchire solo gli USA.

  • Marco

    Ma perché un semplice articolo sull’uso in ambito scientifico di software libero deve sempre portare alle solite sterili polemiche sul senso della vita?
    Vuoi il senso della vita? Bene, sul robot (a proposito articolista non è una navetta ma un robot, la navetta è in orbita) c’è software liberissimo vero :-) ma soprattutto c’è software già scritto da altri, più immagino molto scritto appositamente.
    Si è scelto di usare GCC perché almeno in America è il compilatore che gira di più nelle università, la cioè dove hanno sviluppato il software che fa funzionare il robot, ma se usavano un compilatore Microsoft non sarebbe cambiata la sostanza della missione, quindi l’articolo doveva essere impostato in un altro modo, cioè facendo notare che usare software libero ripaga in termini di soldi e non sulla poca(?) duttilità del software commerciale (ma che vuole dire?).
    Soldi che l’università avrebbe dovuto spendere per comprare un compilatore per ogni computer, infatti immagino che per creare e poi compilare ogni progetto di ogni programma che gira su quel robot, vi hanno preso parte interi team di persone tutte con il loro bravo PC con dentro almeno un compilatore, immaginatevi quanti soldi hanno risparmiato usando GCC, questo sì che è cool.
    E qui ci porta ad un altro discorso, sviluppare software libero con GCC è non solo figo, ma anche conveniente, almeno fino a quando resterà gratuito, perché: free come in libertà non come birra gratis ;-)
    M.

  • Walter

    Salve a tutti, sono un novello utilizzatore di linux ma sono ormai un anziano di questo mondo.
    Ho letto con piacere la passione messa nei vostri post inerenti la ricerca, la fame nel mondo e la tecnologia.
    Certo la ricerca ha costi altissimi ma ha pure ricadute enormi sopratutto se consideriamo che i costi della ricerca sono finanziati in primis da denaro pubblico mentre le ricadute vengono incamerate sotto forma di dividendi dagli azionisti delle grosse multinazionali. Questo dovrebbe fare chiarezza su alcuni aspetti.
    Inoltre la ricerca delle origini della vita anche su altri pianeti darà origine a risultati inimmaginabili per noi omini della strada, inimmaginabili in tutti i sensi, positivi e negativi, i RISULTATI ECONOMICI di queste aziende fanno si che non si pongano limiti o vincoli di coscienza.
    In definitiva non si tratta di colonizzare altri mondi, dubito fortemente che nel 2030 esisterà una base marziana, non per incapacità tecnologica ma per scarsa reddività della stessa rispetto ai costi incredibili di costruzione e gestione, queste date vengono diffuse come placebo per giutificare le enormi spese della ricerca finanziate da denaro pubblico che come detto prima vanno poi a far ingrossare i portafogli degli azionisti delle multinazionali che vi partecipano.
    Detto questo e nonostante tutto ciò continuo ad essere favorevole alla ricerca in toto, essa è e sarà sempre indispensabile.

  • http://www.mobiliinkit.it Livio

    Ciao ragazzi.
    Sono estasiato dalla profondità dei discorsi che si fanno su questo forum. Finalmente un argomento fine trattato con intelligienza e stile, in mezzo a mille siti proponenti forum di insulti. Vorrei condividere istintivamente con spillo l’ideale di un mondo equo-solidale, quasi un nuovo eden con dentro beatles, gesù e marx; questo mondo però non esiste né esisterà mai, perché oltre alle persone altruiste esistono coloro che lavorano quotidianamente x appropriarsi di tutte le risorse economiche per fini gretti ed egoistici (e ci riescono benissimo).
    Devo quindi tristemente condividere quanto detto benissimo da Capitano e da Arumax (maledetti realisti!!) ;-))