Negli ultimi tempi, l’utilizzo delle applicazioni web da parte degli utenti è sempre di più in crescendo. Rubicon Consulting ha effettuato un sondaggio negli States su oltre 2000 utenti, facendo emergere che un terzo di loro utilizza regolarmente almeno un’applicazione web al posto di quelle per desktop.
Molti esperti di settore parlano delle applicazioni del Web 2.0 come di qualcosa che arriverà solo in futuro mentre, dalle ricerche effettuate dalla società sopra citata, si nota in modo chiaro come diverse applicazioni siano già entrare a far parte della quotidianità degli utenti. Michael Mace, un’analista della Rubicon Consulting, nell’interpretare i risultati, mostra come il comportamento dell’utente di un Pc sia molto pratico.
Se l’applicazione che utilizza è utile ai suoi scopi, non ha importanza se essa risieda su di un server oppure sul proprio pc. Viene utilizzata esclusivamente per il suo scopo senza tergiversare. Si nota, quindi, come le applicazioni Web 2.0 non abbiano molte barriere da abbattere per essere accettate dalle persone. Dal sondaggio emerge un dato importante per gli sviluppatori web: ben l’80% degli utenti ha sentito parlare di una web application.
Di questi, oltre il 50% ha provato almeno una volta una delle decine di applicazioni disponibili e più di un terzo di loro ha dichiarato di utilizzare regolarmente almeno un’applicazione. In particolar modo, sono gli studenti quelli più attratti ed attivi rispetto le web application: oltre il 50% di loro, infatti, è migrato con facilità alle applicazioni 2.0, dichiarando di utilizzarne regolarmente almeno una.
Rispetto le tipologie delle web application, l’indagine riporta la comparazione dell’utilizzo effettuato dagli studenti e dai lavoratori. L’utilizzo più gettonato delle web application, con un tasso d’utilizzo di oltre il 90%, riguarda la gestione delle e-mail via browser.
Servizi webmail come Gmail, Yahoo mail e Hotmail, permettono di gestire comodamente on-line i propri account di posta, potendone consultare in tempo reale il contenuto senza perdere tempo in inutili download, avendo a disposizione delle protezioni dallo spam e, in aggiunta, archiviare direttamente on-line la propria posta, grazie alle centinaia e centinaia di megabyte di spazio gratuito messo a nostra disposizione. Tutto ciò ha reso superfluo per migliaia di utenti l’installazione di client e-mail in locale.
Si può notare come i servizi più utilizzati, rispecchiano il tipico target giovanile che spazia dalle web mail ai giochi, dalla musica alle foto, fino alle piattaforme di blogging. I servizi meno utilizzati dai giovani, al contrario, sono i più utilizzati dagli adulti e si possono considerare come applicazioni più serie, riscontrando servizi di creazione siti web, video e applicazioni varie d’ufficio.
Su quest’ultime applicazioni, tra le società che offrono questi servizi, e che tra l’altro puntano molto sulla loro diffusione, troviamo l’immancabile Google con la sua suite per creare documenti, fogli di calcolo e presentazioni. Inoltre ci sono: Zoho, una società pioniere in questo campo, che presenta un vero e proprio set di applicazioni per l’ufficio molto interessante in salsa 2.0; Writeboard, un wiki stile notepad; Thinkfree che offre anch’essa una suite office on-line che permette di creare documenti word, fogli di calcolo excel e presentazioni powerpoint, permettendo di farne l’upload fino ad 1 Gb di spazio.
Cosa manca a far decollare le web-application? La risposta è relativamente semplice: la sicurezza, come affermato da circa il 40% degli intervistati.
La diffidenza che le persone manifestano sulle applicazioni 2.0 è molto alta poiché si ha paura di avere una perdita di dati sensibili, compromettendone il contenuto in favore di hacker o simili. Eppure, Rubicon, aiutata dal “Trattato sulla sicurezza in internet del 2007” stilato dalla prestigiosa Symantec, e scaricabile in pdf dalla sezione apposita, ha evidenziato come le vulnerabilità delle web application siano scese dal 66 al 61% in soli 6 mesi.
Questo denota l’attenzione delle società sviluppatrici di servizi 2.0 a creare delle applicazioni sempre più sicure, in modo da far capire all’utente che non vi è differenza tra l’utilizzo di applicazioni installate sul proprio Pc e quelle presenti su di un server. Lo scopo ultimo è quello di far migrare gli utenti, ma soprattutto le grosse aziende, nel più breve tempo possibile a queste soluzioni poiché rappresentano una grossa fetta di mercato molto appetibile e dai grossi guadagni.
La ricerca completa della Rubicon Consulting, potete trovarla qui.
di Gianfranco Limardo - TuxJournal.net