Eccoci di fronte all’ennesimo browser disponibile per Linux, Windows e Mac OS X. Discutiamo assieme del perché Vivaldi non ha le carte in regola per raggiungere i big Chrome, Chromium e Firefox.
Di browser Web ce ne sono a bizzeffe. Molti di questi, però, fanno capo a quei grandi nomi che si contano davvero sulle dita di una mano: Google Chrome, Chromium e Mozilla Firefox. Dunque, tutto il resto è robaccia inutile? No, o per lo meno non dovrebbe essere così. Il fatto che un browser sia basato su un nome ben più noto, non dovrebbe di certo metterlo in cattiva luce e, men che meno, screditare il buon operato degli sviluppatori. Se la si pensa così, bisognerebbe considerare un poco di buono anche Linux Mint che, come molti di noi sapranno, è basato su Ubuntu. E la stessa cosa la si dovrebbe pensare di quest’ultimo, dato che mette le sue radici in Debian. Derivare da qualcos’altro non è dunque una pecca, ma solo un modo per ereditare ciò che di buono esiste già in circolazione, migliorandolo.
Ma a cosa si deve questa lunga premessa? Semplicemente ad introdurre un nuovo browser che qualche ora fa ha fatto il suo debutto (sperimentale). Il suo nome è Vivaldi e, proprio come qualcuno avrà già sospettato, è basato su un big browser: Chromium. Dietro lo sviluppo di questo nuovo browser si nasconde lo zampino di John von Tetzchner, un nome che detto così potrebbe sembrare nuovo a molti lettori. Ma quando si precisa che si tratta dell’ex CEO e co-founder di Opera, tutto appare più chiaro. Scappa addirittura un sorriso (ironico) al solo pensiero di come il nome Vivaldi sia stato concepito (Vivaldi non era certo impegnato con la composizione di brani rap!). Tralasciando queste piccole curiosità, cerchiamo di capire il motivo per il quale un utente dovrebbe preferire Vivaldi ai “soliti” Chrome, Firefox e Chromium.
Stando a quanto dichiarato da Vivaldi Technologies (la società di John von Tetzchner che si occupa di questo nuovo progetto), il browser dovrebbe essere in grado di garantire prestazioni veramente record ed al tempo stesso offrire un elevatissimo grado di personalizzazione a tal punto da definirlo particolarmente adatto agli utenti più esperti. Fra le chicche, la possibilità di prendere appunti o catturare screenshot direttamente dal browser stesso. E se mentre navighiamo notiamo che la barra delle schede cambia colore, non c’è da preoccuparsi: si adatta alla colorazione della pagina Web che stiamo visitando. In futuro, poi, gli sviluppatori integreranno (o almeno questo è ciò che oggi promettono) un client di posta elettronica e un gran numero di estensioni.
Ma, allo stato attuale, Vivaldi non è che un semplice esperimento a tal punto che è sì disponibile per Linux (solo pacchettizzato in .deb e .rpm a 64 bit), Windows e Mac OS X, ma come anteprima tecnica:
Non è perfetto, tutt’altro. Alcune delle caratteristiche chiave che integriamo devono ancora essere attuate e ottimizzate. Ora vogliamo solo offrire un assaggio del nostro prodotto e ricevere feedback dagli utenti.
Queste le parole del numero uno dell’azienda che si occupa dello sviluppo di Vivaldi. Tuttavia, se abbiamo voglia di metterlo alla prova, possiamo effettuare il download da questa pagina. Ma quello che vi chiediamo è: serve davvero l’ennesimo browser basato su questo o quel grande nome o sarebbe il caso di sviluppare qualcosa di completamente diverso?
Fonte: Web Upd8