Può sembrare una notizia strana ma a quanto pare il Software Freedom Law Center (SFLC) ha citato in giudizio una società della Silicon Valley per aver violato alcuni termini della General Public License 2. Si tratta del primo caso negli Stati Uniti e forse anche uno dei primi al mondo.
Sono ben consapevoli di quello che stanno facendo gli avvocati del Software Freedom Law Center e, come dichiarato da Dan Ravicher, direttore legale del centro, si tratta di un caso da cui potrebbero scaturire svariate altre implicazioni perché si tratta del primo caso di violazione del copyright della GPL.
La società che è stata chiamata in giudizio è la Monsoon, residente nella prolifica Silicon Valley e con un’altra sede a Nuova Delhi, accusata di aver violato la GPL per una serie di applicazioni utilizzate all’interno dei sistemi embedded BusyBox. Secondo le dichiarazioni del centro legale della Free Software Foundation, la Monsoon avrebbe continuato a distribuire del codice, per scopi commerciali, sostanzialmente identico a quello utilizzato dalla BusyBox, senza l’autorizzazione dei suoi autori, Erik Anders e Rob Landley.
Inoltre la società implicata avrebbe perso il suo diritto di ridistribuire il codice di BusyBox in quanto non ha mai aderito ai termini della GPL. In pratica la Monsoon non ha mai permesso ai suoi utenti di avere il codice sorgente dei suoi prodotti in modo da renderlo modificabile e a sua volta ridistribuibile. La situazione si è protratta per tre lunghi anni. Anni in cui il SFLC ha più volte tentato di evitare le vie legali ed arrivare ad una soluzione “pacifica” della faccenda. Richieste mai accolte dalla Monsoon.
Ed ora il SFLC chiede i danni alla società più altri indennizzi. La Monsoon, dal canto suo, non ha preferito rilasciare dichiarazioni a riguardo. Si deciderà tutto in tribunale.
di Vincenzo Ciaglia - TuxJournal.net