La scoperta arriva da un gruppo di sviluppatori che hanno scoperto una strana stringa nelle librerie AMD OpenCL. Scopriamone di più.
Mai come in questo periodo, la sicurezza informatica è in discussione. Complice anche la presunta collaborazione fra l’NSA e alcuni grandi nomi del Web, i dati degli internauti di tutto il mondo potrebbero essere davvero in pericolo.
E se pensiamo che noi utenti Linux siamo al sicuro, potremmo sbagliarci di grosso. Nonostante qualche mese fa Linus Torvalds abbia dichiarato di aver avuto richieste da parte dell’NSA per l’inserimento di backdoor nel kernel Linux senza pero accoglierle, stando a quanto dichiarato da un gruppo di sviluppatori non è stato così anche per AMD.
A quanto pare, infatti, dietro i driver Catalyst di AMD, e più nel dettaglio all’interno delle librerie OpenCL, potrebbe nascondersi una backdook che permetterebbe il crack delle password presenti nel PC bersaglio.
All’interno della libreria libamdocl64.so (appartenente ad OpenCL a 64 bit per Linux) verrebbe eseguita una stringa osTestBackdoorATI che aiuterebbe i malintenzionati a raggiungere i loro scopi. Ma nulla è stato ancora confermato o smentito. Quel che è quasi certo è che Torvalds non prenderà con tranquillità la scoperta. Non ci resta dunque che attendere ulteriori sviluppi in merito.
Fonte: Phoronix