Una cosa è riconoscere un problema, cosa ben diversa è risolverlo. Anche se l’Istituto per la Globalizzazione ha riconosciuto che il monopolio Microsoft è ingiusto nei confronti dei concorrenti e non consente un mercato libero, come auspicato da legge, non è stata ancora proposta alcuna soluzione.
Vietare la vendita di PC con sistemi operativi già installati non significherebbe nulla e non sarebbe gradito ai clienti, così come l’inutile e simbolico gesto di costringere il sistema operativo Microsoft ad essere venduto senza il proprio media player.
Ci sono altre strade che potrebbero essere seguite per il raggiungimento di un mercato libero per il software libero. L’istituto ha proposto di costringere i rivenditori ad offrire accanto a PC senza Windows anche quelli con Windows, per offrire al cliente un maggior numero di alternative. Il cliente quindi sarebbe il vero destinatario di questa proposta: in tal modo il cliente potrebbe scegliere il sistema operativo che desidera e comprare il PC con tale sistema operativo già preinstallato e funzionante. Il costo del sistema sarebbe poi riflesso sul prezzo pagato.
Inoltre a causa dei pacchetti software inclusi all’acquisto di un PC, il costo del sistema operativo WIndows di un PC è nascosto. Effettivamente è molto difficile per gli esperti capire quanto gli OEM pagano per le licenze. I clienti d’altronde non hanno scelta in quanto molto spesso i PC vengono venduti in bundle con il sistema operativo di Microsoft già installato. Per questa ragione la spesa aggiuntiva è spesso chiamata “Windows tax“. Questa “Windows tax” dovrebbe essere resa pubblica in maniera tale che sia possibile capire a quanto ammonti con precisione.
I rivenditori allora dovrebbero avere l’opzione di vendere un PC “nudo”, cioè senza alcun sistema operativo o con un sistema operativo libero ad un prezzo scontato. Un rivenditore sensibile porterebbe su la domanda per i PC mantenendo un piccolo stock di PC pronti per essere venduti con il sistema operativo del momento.
Ci sono molti benefici a questo approccio. Sia gli OEM che coloro che scrivono sistemi operativi sarebbero motivati a tenere i loro prodotti aggiornati con patch di sicurezza e caratteristiche aggiuntive, minimizzando le spese per la loro infrastruttura. E questo sarebbe quindi un altro interessante beneficio per i clienti.
In questo modo si potrebbe ottenere un vero mercato libero. Cosa ne pensate?
di Francesco Argese - TuxJournal.net