Una è più per neofiti, l’altra per professionisti. Una porta dritto al sodo l’utente, l’altra un po’ meno. Quale delle due distro si adatta meglio alle proprie esigenze?
Inutile negarlo: per quanto Linux sia al centro dei pensieri di ogni suo utente, ognuno è affezionato a questa o quella distribuzione. E nel corso degli anni, la vocazione a Ubuntu, Fedora, Mint, OpenSUSE diviene tale che spesso si accendono guerre con amici e colleghi che preferiscono affidarsi a distro differenti dalla nostra. Vero?
Fra quelle più acclamate c’è Ubuntu che pur avendo raccolto negli ultimi anni numerose lamentele circa Unity resta comunque molto utilizzata: dopotutto le novità fanno paura un po’ a tutti, e la stessa cosa è successa al rilascio di GNOME 3. E poi che OpenSUSE, anch’essa abbastanza apprezzata a tal punto che qualcuno ha deciso di metterla a confronto con Ubuntu. Senza disdegnare Fedora e tutti gli altri grandi nomi del mondo Linux, quale delle due si adatta meglio alle nostre esigenze? Scopriamo quali sono le caratteristiche e le funzionalità offerte fra le due distro.
Una delle principali differenze fra Ubuntu e OpenSUSE è il target di riferimento: quest’ultima è particolarmente indicata ai sistemisti, sviluppatori e professionisti vari; la prima, al contrario, ha sempre puntato sull’utente occasionale o comunque meno avanzato. Ciò non toglie che Ubuntu possa essere comunque utilizzata da chi mangia pane e Linux quotidianamente, ma, oggettivamente, diciamo pure che non è il massimo della professionalità (se comparata a tutte le altre distro che esulano dalla natura di questo articolo). Tuttavia, anche un neofita potrebbe non ritrovarsi in difficoltà nel mettere le mani su OpenSUSE.
Specialmente se andiamo a toccare la questione degli ambienti desktop: in Ubuntu, come abbiamo già detto e ben sappiamo, è presente Unity. Siamo liberi di installare qualsiasi altro ambiente disponibile, ma per i nuovi utenti non è cosa semplice. Considerato che Synaptic non è più installato di default e che l’Ubuntu Software Center non è particolarmente adatto all’installazione di nuovi ambienti desktop, non resta altro che mettere mani al terminale. In OpenSUSE, invece, è possibile scegliere l’ambiente desktop da utilizzare durante l’installazione del sistema.
Abbiamo bisogno di un driver proprietario? In entrambe le distro l’operazione non è per nulla complicata, anche se Ubuntu offre una procedura leggermente più semplificata. Il tool di aggiornamento software include infatti un menu dedicato proprio ai driver aggiuntivi (presente in Impostazioni) che ci mostra tutti i driver proprietari in uso o disponibili. Un po’ più lunga la procedura nel caso in cui si volesse installare un codec multimediale proprietario: è necessario infatti raggiungere sempre le Impostazioni dello strumento di aggiornamento e selezionare dal tab Software per Ubuntu l’opzione Software con restrizioni per copyright o motivi legali. Bisogna poi aggiornare l’elenco dei pacchetti e finalmente visitare l’Ubuntu Software Center dove ricercare il codec di proprio interesse. In OpenSUSE, l’installazione di nuovi codec è decisamente più semplice, grazie alla tecnologia one-click. Ma parlandoci molto chiaramente, quante volte ci capita in un mese di installare un nuovo codec?
Ci serve un nuovo software? In questo caso non c’è davvero storia. Ubuntu batte a tavolino OpenSUSE così come molte altre distro in circolazione. Il Software Center ha un incredibile numero di tool, giochi e programmi di ogni tipo non presenti nei repository dei “concorrenti” di casa Canonical. Tuttavia, OpenSUSE vince quando si tratta di versioni software più aggiornate.
In definitiva, entrambe le distro hanno i loro pregi e difetti. Forse è il caso di rimanere fedeli alle affermazioni presenti qualche rigo più in su: Ubuntu è probabilmente la scelta migliore per chi non vuole perdersi in mille configurazione, vuole scoprire nuovi software in maniera semplice e veloce e se ama un desktop integrato con servizi Web del calibro di Amazon (comunque removibile). Gli utenti esperti, invece, potrebbero preferire OpenSUSE anche per la sua mole non indifferente di opzioni per il controllo del sistema (offerte in YaST).
E voi, potendo scegliere solo fra Ubuntu e OpenSUSE, quale delle due installereste?
Fonte: Datamation