Anche gli sviluppatori Ubuntu, che sono stati al lavoro all’Ubuntu Developer Summit (UDS) fino a pochi giorni fa, hanno riconosciuto che l’ultima versione di Ubuntu, la 11.10, ha dei tempi di boot troppo lunghi.
La regressione è iniziata subito dopo la versione di Ubuntu 10.04 Lucid Lynx. Da allora ogni rilascio ha visto aumentare i tempi per quanto riguarda le prestazioni del boot, fino a degenerare in Ubuntu 11.10 Oneiric Ocelot. Il tempo di boot è infatti passato da circa una decina di secondi, con Ubuntu 10.04, a circa il doppio nell’ultima versione. Finalmente gli sviluppatori hanno capito che non è più possibile continuare a ignorare questo peggioramento delle prestazioni ed hanno così cercato di capire dove ci sono state effettivamente le regressioni, in modo da studiare un modo per migliorare la situazione.
I test effettuati sono stati svolti solo nell’ambiente desktop, lasciando da parte tutti gli aspetti di “basso livello”, da questo è stranamente emerso che X.Org non è peggiorato negli ultimi 18 mesi, al contrario di Compiz che consuma molto tempo per caricare i vari oggetti condivisi, ma anche per il largo uso di Gconf. Durante il prossimo ciclo di sviluppo si passerà a Gsetting, probabilmente migliorando le prestazioni. Di sicuro questo è ancora l’inizio di un’analisi che dovrà continuare, per trovare una soluzione in modo che il pangolino preciso riesca a ridare velocità ad Ubuntu.