Canonical ha presentato alla VMworld conference una versione della sua distribuzione espressamente progettata per girare in ambienti virtualizzati VMware. La nuova versione si chiamerà Ubuntu JeOS (Just Enough Operating System) e punta dritto a farsi largo all’interno del mercato server hi-end.
“Ubuntu si plasma a seconda dei cambiamenti che avvengono nel settore informatico“, questo è il concetto espresso da Mark Shuttleworth riguardo ad Ubuntu e alla virtualizzazione.
Il settore datacenter, secondo Shuttleworth, dovrebbe vivere un nuovo boom proprio grazie alla virtualizzazione, che forte nell’ottimizzazione delle risorse diventerà sempre più una tecnologia chiave nei prossimi anni. Da qui la necessità strategica di JeOS.
Dal nome di questa nuova versione e dalle parole di Shuttleworth si evince un sistema operativo volutamente scialbo, minimale, al quale si potranno aggiungere i servizi necessari nell’ottica meno servizi, meno bug e quindi maggior sicurezza.
Canonical creerà inoltre una piattaforma di certificazione permettendo a tutti gli sviluppatori di certificare le loro applicazioni per Ubuntu JeOS. Il costo massimo della certificazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 35.000 dollari. A seguito della certificazione, gli aggiornamenti software saranno resi disponibili a tutti gli utenti attraverso la rete di Ubuntu, oltre che ad essere riconosciute come applicazioni stabili.
di Domiziano Russo - TuxJournal.net