Questo il monito dell’EFF: le immagini che appaiono nei risultati di ricerca provenienti da Amazon non sono crittografate. Ma c’è di più.
Non sembrano finire le critiche rivolte a Canonical per l’introduzione in Ubuntu della nuova lens dedicata allo shopping on-line. Dopo il gran rumore creato da parte degli utenti, ecco arrivare anche il monito dell’EFF, Electronic Frontier Foundation, ovvero l’organizzazione internazionale che tutale i diritti digitali e la libertà di parola.
Lo staff della fondazione, composto da avvocati e legali, ha definito la lens Shopping introdotta nell’ultima release di Ubuntu come il maggior problema per la privacy.
Con l’occasione, la EFF ha stilato un elenco di modifiche che, almeno secondo l’organizzazione, Canonical dovrebbe apportare per migliorare la privacy degli utenti.
In particolare, l’EFF afferma che i dati inviati da Amazon alla postazione PC non solo non sono crittografati (o per lo meno non tutti, ma che la stessa Canonical è abbastanza vaga nell’affermare come vengano utilizzati i dati raccolti da tutti gli utenti.
Mentre le descrizioni dei prodotti vengono infatti inviate con il protocollo sicuro HTTPS, le immagini dei prodotti che appaiono nei risultati di ricerca sono trasmessi in chiaro: un qualsiasi pirata che sta sniffando il traffico in transito sulla rete di un ignaro utente Ubuntu può ricostruire con estrema facilità le abitudini di navigazione della sua vittima, per lo meno quelle che riguardano gli acquisti on-line. Ed in più, che fine fanno i dati che raccoglie Canonical? Questo, in verità , vorremmo saperlo con chiarezza anche noi.
Per ora, l’EFF consiglia a tutti gli utenti Ubuntu di passare ad ambienti desktop alternativi, come GNOME 3, KDE o Cinnamon: questo se Canonical decidesse di non apportare tutte le modifiche consigliate.
Fonte: H-online