Scopriamo come utilizzare il comando torify, che ci permette di scaricare in maniera anonima o avviare programmi che fanno uso della Rete direttamente da terminale.
Tor (acronimo di The Onion Router) è un sistema che permette di navigare in pieno anonimato. In passato ci siamo già occupati di Tor Browser, un bundle appositamente sviluppato per tale scopo.
Ma oggi abbiamo deciso di far luce su torify, un comando che può essere utilizzato direttamente da terminale e che ci permette di realizzare connessioni TCP sotto rete Tor senza necessariamente avviare il browser e navigare tra pagine Web.
Possiamo dunque scaricare file sul nostro computer (utilizzando magari il comando wget) in maniera completamente anonima. E per farlo basta davvero un solo comando!
Basandosi sullo stesso Tor è necessario che quest’ultimo venga installato sul proprio PC. Se utilizziamo Ubuntu, ci basta lanciare il terminale e digitare il comando:
sudo apt-get install tor
Al termine, tutto sarà pronto per mettere subito alla prova torify. Facciamo un esempio utilizzando curl (anche se torify è compatibile anche con ssh o w3m). Lanciando:
curl ifconfig.me
otterremo in output il nostro indirizzo IP pubblico. Per verificare il reale funzionamento di torify, lanciamo ora:
torify curl ifconfig.me
Se l’indirizzo IP restituito è differente da quello precedente, vuol dire che tutto è andato per il verso giusto.
Nel caso in cui volessimo impostare un password per Tor (molto utile su sistemi condivisi) possiamo farlo in pochi e semplici passi. Anzitutto, avviamo il terminale e lanciamo:
tor -hash-password “nostra_password”
per generare un’hash della password che preferiamo. Copiamo quindi il risultato e incolliamolo all’interno del file /etc/tor/torrc. In particolare, dobbiamo commentare la linea CookieAuthentication 0 e decommentare (togliendo il #) HashedControlPassword. Proprio in quest’ultima, incolliamo l’hash restituito nel terminale.
Non ci resta che salvare le modifiche apportate al file torrc e riavviare tor con il comando:
sudo /etc/init.d/tor restart
Fonte: Linuxaria