Sempre più sviluppatori Debian incaricati all’attuazione di systemd si dimettono. Il motivo? La comunità utilizza toni un po’ troppo duri. Perché? Parliamone assieme.
Alcune volte l’innovazione non viene guardata di buon occhio. È il caso di systemd il “nuovo” sistema di init che sempre più distro stanno abbracciando. E qualche tempo fa, anche la solida e storica Debian ha deciso, a seguito di un lungo dibattito, di accogliere a braccia aperte systemd. Da allora, gli amanti della distro si sono divisi in due fazioni: chi ama e chi odia systemd. Sta di fatto che i “nemici” di systemd non le mandano di certo a dire agli sviluppatori del progetto Debian incaricati proprio all’attuazione del nuovo sistema di init.
Sempre più spesso e anche ora a distanza di tempo i toni sono molto duri e per qualche sviluppatore il peso delle “accuse” incomincia ad essere troppo pesante. Così, uno dopo l’altro, molti sviluppatori chiedono di essere sollevati dall’incarico e questa volta è il turno di Tollef Fog Heen che, almeno a quanto dichiarato, non ha intenzione di abbandonare totalmente il progetto Debian, ma esclusivamente la squadra di manutenzione di systemd.
Tutta colpa di chi non vuole aver nulla a che fare con nuove soluzioni e a pagarne il caro prezzo sono invece quegli utenti che guardano systemd come un qualcosa di veramente innovativo. Gli sviluppatori servono come il pane e alcuni, invece, li fanno letteralmente scappare. Quello che realmente ci chiediamo è: una comunità Open dovrebbe sostenere sempre e comunque gli sviluppatori o è libera di utilizzare toni poco consoni se un qualcosa non è ben accetta? Il tutto, senza dimenticare che gran parte degli sviluppatori di progetti del calibro di Debian sono del tutto volontari e investono gran parte del loro tempo libero senza chiedere nulla in cambio. E ancora: perché systemd è così tanto odiato da una discreta fetta di utenti? A voi la parola.
Fonte: Softpedia