Ian Jackson, creatore di dpkg e sviluppatore Debian ha presentato le sue dimissioni dal comitato tecnico. Il motivo? La sua proposta era quella di far scegliere agli utenti quale sistema di init utilizzare. Ma alcuni vogliono systemd, senza se e senza ma.
Ne avevamo già parlato qualche giorno fa. Ed oggi, eccoci di nuovo pronti a condividere con voi una notizia che riguarda systemd, il nuovo sistema di init che sta generando parecchi pareri contrastanti nella comunità Debian (leggi, Systemd: quando gli sviluppatori scappano impauriti). Il nostro obiettivo, come qualcuno ha liberamente commentato nel precedente articolo, non è di certo quello di dar fiato alle trombe con problematiche prettamente politiche (né tanto meno vogliamo generare una guerra fratricida), ma vogliamo più semplicemente riportare lo stato reale dei fatti. Senza scendere nel puro tecnicismo di systemd, è vero, ma andando ad analizzare le conseguenze generate dalla scelta del nuovo sistema di init.
Citando uno dei commenti che abbiamo più apprezzato (dell’utente morrizor), “[…]qui non si tratta di bloccare l’innovazione, non si tratta di non avere un nuovo sistema di init.[…]”. Ma, allora, perché gli utenti non guardano di buon occhio systemd? Il suo creatore, Poettering, già noto per essersi più volte messo contro Linus Torvalds (leggi, Attacco alla comunità Linux: tutti contro Poettering) è visto dalla comunità Open Source come un “bulletto, brufoloso e incompetente” (sempre citando il commento di uno dei nostri lettori). E ciò non per partito preso, ma per il modo in cui systemd è stato scritto e, ancor di più, per il suo meccanismo di funzionamento. Sta di fatto che a non poter digerire systemd non sono solo una bella fetta di utenti, ma anche (cosa ancor più preoccupante) un bel po’ di sviluppatori. E uno di questi è Ian Jackson, sviluppatore Debian a cui si deve la scrittura di dpkg (giusto per citare uno dei suoi successi).
Jackson aveva avanzato un’interessante proposta proprio relativa a systemd. Per placare tutte queste polemiche e per accontentare qualsiasi utente, aveva proposto una soluzione di compromesso: gli utenti devono decidere quale sistema di init utilizzare. Democratica, no? Peccato solo che il comitato tecnico di Debian abbia respinto tale proposta, non solo negando dunque agli utenti la possibilità di scegliere, ma generando le dimissioni di Ian Jackson dal comitato stesso.
Dunque, tirando le somme, la guerra fratricida pare che la stiano combattendo proprio i vertici di Debian. Ma questa è solo una delle tante supposizioni. Quel che è certo è che il dibattito su systemd non sembra ancora placarsi. Ma prima o poi, una soluzione arriverà. Non credete?
Fonte: Softpedia