Sun ha rilasciato una versione del sistema operativo Solaris rivolta agli sviluppatori. La distribuzione del sistema include una vasta gamma di strumenti di sviluppo e può essere scaricata liberamente. Ma quali sono le caratteristiche di questa nuova distribuzione?

Oggi siamo al terzo rilascio di Solaris Express, Developer Edition. Questo è l’ultimo rilascio in versione open-source del progetto OpenSolaris. Quest’ultimo non costituisce di per se una distribuzione ma è un repository e una community con l’obiettivo di far progredire il sistema operativo Solaris. Molte società costruiscono varie differenti distribuzioni da quel codice sorgente di base e una di loro è la Sun.

Ogni quadrimestre, Sun, prende le ultime innovazioni che hanno avuto origine all’interno della comunità OpenSolaris, le mette assieme aggiungendo un po’ di qualità e le rende disponibili al grande pubblico, così come accaduto con Solaris Express Developer Edition. La novità di questo rilascio è quella relativa al nuovo processo di installazione del sistema operativo stesso, invariato sin dalla prima versione. Quando è stato fatto il primo rilascio di Solaris Express, Developer Edition, l’esistente installer è stato semplificato, eliminate un paio di schermate, ma era ancora il vecchio installer. Allora non c’era tempo per finire la completa riscrittura. In questo rilascio, invece, è avvenuta una completa riscrittura: un moderno aspetto, domande intuitive e una vasta e semplificata conoscenza messa a disposizione.

Con questo rilascio si sta in special modo puntando verso tutte quelle persone che non hanno mai installato Unix, oppure non hanno mai installato Linux e sono solo familiari con i moderni tool di installazione grafica. La piattaforma di riferimento è la x86 e quasi tutti i sistemi costruiti negli ultimi tre anni funzioneranno bene. Sono in corso di rilascio le immagini per Vmware e Parallels di Solaris Express. Dovrebbero essere disponibili tra un paio di giorni, insieme a un’immagine per Xen.

Un commento doveroso è che molti sviluppatori che hanno usato Solaris nel passato come loro primaria piattaforma di sviluppo erano in qualche modo frustati a causa della relativamente scarsa usabilità delle UI, in particolar modo se comparata con quella di altri moderni sistemi operativi. Un altro punto debole era la mancanza di supporto per i driver dei dispositivi. Secondo le ultime dichiarazioni, Sun sta spendendo molto tempo cercando di migliorare il loro supporto verso i diversi tipi di dispositivi. Il primo rilascio ha riguardato dunque la semplificazione dell’installer, il secondo rilascio è stato tutto verso il supporto ai dispositivi wireless, poiché è stato rilevato che il numero di utenti che installano Solaris sui computer portatili è in costante aumento. E’ stato anche migliorato il supporto per un certo numero di nuove schede audio, come anche aggiornamenti per un nuovo insieme di schede grafiche. Il primo impatto per l’utente durante l’installazione è quella di trovarsi difronte ad un sistema Linux avanzato. La prima cosa che ci si trova davanti è il nuovo installer, moderno ed intuitivo.

Sono stati rilasciati anche nuovi strumenti e migliorata la facilità d’uso di DTrace. Quest’ultimo, insieme a ZFS, è probabilmente la più ampia tecnologia, in termini di scrittura di codice, che sia stata rilasciata in Solaris 10. Ci sono altre cose piuttosto interessanti, ma DTrace suscita il maggiore interesse. DTrace era in precedenza utilizzato attraverso l’interfaccia a linea di comando e si dovevano scrivere vari script per poterlo utilizzare. In merito a ciò è stato creato un nuovo strumento, DLight, che è un ambiente grafico per costruire, eseguire e scrivere script DTrace. Ciò lo renderà molto più facile agli sviluppatori per capire e iniziare a sfruttarlo a pieno.

di Giuseppe Lo Brutto - TuxJournal.net