Con l’avvento di Gutsy, la nuova Ubuntu, viene da chiedersi perchè passare a questo sistema operativo piuttosto che ad un altro, e capire perché sia scoppiato un amore tale da essere ribattezzata dagli utenti “la regina delle distro”.
Cercando tra le varie possibili ragioni di tale successo, si possono identificare sette motivi principali:
- Una base solida
Ubuntu ha alle spalle una società, Canonical, ed un gruppo di persone che hanno una visione di cosa vogliono ottenere. Ciò rende questa distribuzione unica nel suo genere e non “l’ennesima distro in circolazione”. - Facilità d’installazione
I sette click che servono per installare Ubuntu rendono questa procedura semplicissima, anche all’utente meno smaliziato. Ogni passo dell’installazione risulta pulito e ben organizzato, in modo da essere comprensibile e facilmente gestibile da chiunque. - ShipIt: spedizione gratuita del cd di Ubuntu
Grazie al servizio offerto da ShipIt, si possono ordinare i cd “ufficiali” di Ubuntu senza spendere un euro nella transazione. Questo servizio è molto comodo soprattutto per tutti coloro che hanno una connessione internet lenta, come può succedere con un modem 56k, oppure laddove internet non è ancora disponibile e non ci si vuole privare dell’occasione di provare la nuova Ubuntu. La spedizione consigliata prevede l’invio di due cd di Ubuntu, permettendo di poter dare un cd ad un amico o conoscente, per permettere loro di provare il sistema. - Synaptic
Uno dei programmi che più impressiona un nuovo utente di Ubuntu è senza dubbio Synaptic. Questo fantastico programma, permette la gestione della vita di un programma, dall’installazione alla disinstallazione, senza che l’utente si debba curare della ricerca di dipendenze, della compilazione o di altro. Sarà Synaptic a gestire tutto il lavoro, rendendo le operazioni del tutto trasparenti all’utente. - La Comunità ed i forum.
La Comunità di Ubuntu è senza dubbio una delle più importanti a livello mondiale, promuovendo, con il lavoro dei partecipanti, l’ascesa di Ubuntu. I forum del calibro di UbuntuForums, come si può notare facendo un giro per testare di persona, sono molto attivi. In piena filosofia Ubuntu, gli utenti più smaliziati aiutano in maniera molto amichevole e paziente gli utenti alle prime armi o coloro che pongono dei quesiti sui più disparati argomenti. - Promozione da parte degli utenti
Ubuntu è basata principalmente sulla promozione che ne fanno gli utenti che la utilizzano. Sicuramente, se c’è un utente che utilizza Ubuntu, chiederà a qualcun’altro di provarla. Questi, a sua volta, farà provare la distribuzione ad un altro e così via, a catena. Procedendo in tale maniera, ed aggiungendo la promozione che si fa in rete, si accresce la popolarità di questa distribuzione a discapito di altre. - Concorrenza frammentata
Quando qualche anno fa Ubuntu iniziò la sua scalata verso la popolarità, le grandi distribuzioni che offriva il mercato per i nuovi utenti, erano tre: SuSE, Mandriva e Fedora. Debian e Slackware, seppur ottime, non riuscivano ad avere il giusto appeal con i nuovi utenti, dato che era richiesto comunque di essere un po’ smaliziati sull’argomento. Le tre grandi distribuzioni, inoltre, all’arrivo di Ubuntu, avevano dei grossi problemi da risolvere. SuSE era in procinto di essere acquistata da Novell, Mandrake conobbe la crisi finanziaria e rinacque col nome di Mandriva, Fedora, nata dai sorgenti della versione Enterprise di Red hat, iniziò a diventare veramente usabile dalla Fedora Core 3.
L’arrivo di Ubuntu destò curiosità in questa giungla di incertezze. Come distribuzione, era una derivata di mamma Debian e si poneva come obiettivo l’usabilità da parte di chiunque, tanto da autodefinirsi “Ubuntu for Humans Beings”. In molti, attratti da questo motto, provarono la distribuzione per testarne la sua facilità di utilizzo, potendone così apprezzare le caratteristiche.
Ovviamente, esistono molti altri motivi per spiegare il successo di Ubuntu. Sicuramente, i sette citati, rimangono quelli che hanno permesso di avere un’ascesa alla popolarità fino a come la si conosce oggi.
di Gianfranco Limardo - TuxJournal.net