>
MENU

13 motivi per cui Linux dovrebbe essere sul vostro...

Il costo presente e futuro di Linux

22 ottobre 2007 Visualizzazioni: 613 Business

Sette motivi per scegliere Ubuntu

Con l’avvento di Gutsy, la nuova Ubuntu, viene da chiedersi perchè passare a questo sistema operativo piuttosto che ad un altro, e capire perché sia scoppiato un amore tale da essere ribattezzata dagli utenti “la regina delle distro”.


Cercando tra le varie possibili ragioni di tale successo, si possono identificare sette motivi principali:

  1. Una base solida
    Ubuntu ha alle spalle una società, Canonical, ed un gruppo di persone che hanno una visione di cosa vogliono ottenere. Ciò rende questa distribuzione unica nel suo genere e non “l’ennesima distro in circolazione”.
  2. Facilità d’installazione
    I sette click che servono per installare Ubuntu rendono questa procedura semplicissima, anche all’utente meno smaliziato. Ogni passo dell’installazione risulta pulito e ben organizzato, in modo da essere comprensibile e facilmente gestibile da chiunque.
  3. ShipIt: spedizione gratuita del cd di Ubuntu
    Grazie al servizio offerto da ShipIt, si possono ordinare i cd “ufficiali” di Ubuntu senza spendere un euro nella transazione. Questo servizio è molto comodo soprattutto per tutti coloro che hanno una connessione internet lenta, come può succedere con un modem 56k, oppure laddove internet non è ancora disponibile e non ci si vuole privare dell’occasione di provare la nuova Ubuntu. La spedizione consigliata prevede l’invio di due cd di Ubuntu, permettendo di poter dare un cd ad un amico o conoscente, per permettere loro di provare il sistema.
  4. Synaptic
    Uno dei programmi che più impressiona un nuovo utente di Ubuntu è senza dubbio Synaptic. Questo fantastico programma, permette la gestione della vita di un programma, dall’installazione alla disinstallazione, senza che l’utente si debba curare della ricerca di dipendenze, della compilazione o di altro. Sarà Synaptic a gestire tutto il lavoro, rendendo le operazioni del tutto trasparenti all’utente.
  5. La Comunità ed i forum.
    La Comunità di Ubuntu è senza dubbio una delle più importanti a livello mondiale, promuovendo, con il lavoro dei partecipanti, l’ascesa di Ubuntu. I forum del calibro di UbuntuForums, come si può notare facendo un giro per testare di persona, sono molto attivi. In piena filosofia Ubuntu, gli utenti più smaliziati aiutano in maniera molto amichevole e paziente gli utenti alle prime armi o coloro che pongono dei quesiti sui più disparati argomenti.
  6. Promozione da parte degli utenti
    Ubuntu è basata principalmente sulla promozione che ne fanno gli utenti che la utilizzano. Sicuramente, se c’è un utente che utilizza Ubuntu, chiederà a qualcun’altro di provarla. Questi, a sua volta, farà provare la distribuzione ad un altro e così via, a catena. Procedendo in tale maniera, ed aggiungendo la promozione che si fa in rete, si accresce la popolarità di questa distribuzione a discapito di altre.
  7. Concorrenza frammentata
    Quando qualche anno fa Ubuntu iniziò la sua scalata verso la popolarità, le grandi distribuzioni che offriva il mercato per i nuovi utenti, erano tre: SuSE, Mandriva e Fedora. Debian e Slackware, seppur ottime, non riuscivano ad avere il giusto appeal con i nuovi utenti, dato che era richiesto comunque di essere un po’ smaliziati sull’argomento. Le tre grandi distribuzioni, inoltre, all’arrivo di Ubuntu, avevano dei grossi problemi da risolvere. SuSE era in procinto di essere acquistata da Novell, Mandrake conobbe la crisi finanziaria e rinacque col nome di Mandriva, Fedora, nata dai sorgenti della versione Enterprise di Red hat, iniziò a diventare veramente usabile dalla Fedora Core 3.
    L’arrivo di Ubuntu destò curiosità in questa giungla di incertezze. Come distribuzione, era una derivata di mamma Debian e si poneva come obiettivo l’usabilità da parte di chiunque, tanto da autodefinirsi “Ubuntu for Humans Beings”. In molti, attratti da questo motto, provarono la distribuzione per testarne la sua facilità di utilizzo, potendone così apprezzare le caratteristiche.

Ovviamente, esistono molti altri motivi per spiegare il successo di Ubuntu. Sicuramente, i sette citati, rimangono quelli che hanno permesso di avere un’ascesa alla popolarità fino a come la si conosce oggi.

di Gianfranco Limardo - TuxJournal.net

twittergoogle_pluslinkedinmail
  • /V

    Anche se in realta' concordo su buona parte dei putni vero che mi fai fare un po' il troll, tanto per svegliarmi stamattina?

    1) In realta' a me e' sembrato che una vision sia presente piu' o meno in quasi tutte le distro** (mi pare che buona parte abbia il tab "Our philosophy" sui siti). Diciamo che Ubuntu ha il vantaggio di averci dietro anche qualche milione di dollari, il che rende le cose sempre piu' facili :-D

    2) Sacrosantissimo, ubuntu ha il migliore installer a-la-windows che abbia mai visto. Ottima per chi non ha tempo di mettersi li a leggere guide all'installazione (non e' sarcastico eh, sono serio!). Se aggiungessero l'installer da livecd come Sabayon sarebbe ancora meglio (o c'e' gia'?)

    3) Beh dai, da distrowatch e' possibile comprarsi i cd di qualunque distro a una cifra irrisoria, cosa che francamente mi farebbe sentire piu' tranquillo che non sapendo che la canonical "investe" soldoni per regalare cd. Mi spiego, non avendo entrate palesi dallo sviluppo di ubuntu, io temo un po 'per la sua stabilita' finanziaria; se sapessi che almeno l'invio del cd non e' fatto in perdita…

    4) Synaptic non mi pare troppo eccezionale rispetto agli altri sistemi di package management. Diciamo che il concetto stesso di package management, implementato magnificamente con pat e synaptic, e' q.sa di stupendo (ok ok, qui sto veramente spaccando il capello e anche altro ;-D)

    7) Ma dai, non sapevo che la situazione fosse cosi' tragica ai tempi della prima ascesa di bubbuntu… probabilmente e' vero che sono stati i primi a muoversi in una direzione nuova nelle distribuzioni linux (ma andrebbe verificata come affermazione eh), cioe' di permettere veramente l'utilizzo del sistema da parte anche di chi ha conoscenza zero.

    Personalmente non amo troppo questa filosofia quando estremizzata, sono sempre piu' per un favorire la crescita e l'apprendimento mediante l'utilizzo di un bene pero' e' come chiedere a chi produce microonde di fare in modo che la gente impari a cucinare usando il loro prodotto. Si, puoi provarci, ma ci sara' sempre e comunque gente di fretta che vorra' solo scaldarsi le speedy pizza.

    (mamma che brutto inizio di settimana, si vede che ho dormito poco eh?)

    **sarebbe bello da approfondire come argomento. Quali sono le vision delle maggiori distro. Secondo me una visione chiara dell'argomento unita a una riflessione se riescano effettivamente a tenerne fede e cosa cio' implichi tirerebbe fuori un bell'articolo.

  • http://www.estatica.it Fabry

    In realtà secondo me, le distro oggi sono parecchio simili tra di loro. 10 anni fa erano maggiormente diverse, perchè molti dei programmi di gestione presenti, erano sviluppati dalle distro stesse, mentre ora sono inclusi in Gnome e Kde

  • Mestolo

    Ubuntu ha un solo e unico punto di forza, oltre alla sua semplicità d’uso. ammicca agli utenti meno smaliziati in termini d’informatica che vogliono “la pappa pronta”. è la distro per i meno smanettoni, e quelli che si creano meno problemi ideologici. difatti tra le varie distro Linux, Ubuntu viene additata come la meno ideologizzata (di ideologizzato ha soltanto il nome). Prima se volevi qualcosa di proprietario su Linux ti veniva fermamente negato dalla comunità (come servizio pronto); ti servivano i driver Nvidia per gestire la scheda video, e non ti bastava il driver ‘nv’, eri costretto a scaricarti i driver dal sito ufficiale ed affrontare una impegnativa lettura del README per configurare xorg.conf questione ideologica e di battaglia contro il male: ogni cosa dev’essere aperta e libera.
    Ubuntu invece non sembra farsi molti problemi con queste faccende: vuoi acrobat reader (anche se il sw libero ha delle valide alternative)? bene, te lo lasciamo scaricare. vuoi vedere i divx scaricati da Internt? non c’è problema, ti mettiamo a disposizione il .deb nei repository, anche se il mondo del sw libero ha Xvid.
    la vera forza di Ubuntu è di essere molto simile agli obiettivi di Windows (riuscire a portare un computer anche nella casa della casalinga) ed è quanto più lontano c’è dall’ideologismo del sw libero. Il movimento del sw libero ha come obiettivo esattamente l’opposto: trasformare la casalinga di Voghera in un ingegnere informatico. Ironia della sorte : Ubuntu è basata su Debian, la distro più intransigente per quanto concerne il tema della libertà informatica.

  • /V

    @Mestolo: ma questa esegesi tutta tua degli obiettivi del software libero da dove viene?
    Io francamente non ho mai letto tra le righe del manifesto free software una follia come trasformare anche la casalinga in un ingegnere informatico.

    Sono d'accordo che la cultura informatica sia sempre piu'  FONDAMENTALE per il presente e per il futuro, ma non hai idea di quanto mi dia fastidio la gente che vorrebbe chiunque utilizzi un pc dotato di una conoscenza tecnica ai limiti dell'impossibile. Gente, C'E' ALTRO AL MONDO, e ci sono persone che han deciso di investire il loro tempo in quell'altro, e che non han voglia di stare dietro alle beghe di un pc o ai forum di ubuntu!

    La canonical lo ha capito, e sta cercando, con metodi e risultati piu' o meno condivisibili, di offrire una soluzione linux anche a queste persone.

    Chi non riesce ad accettare questa banale verita per quel che mi riguarda puo' bellamente estinguersi schiacciato dalle leggi di mercato.

  • TimeISrunning

    @mestolo:Il fatto che ci sia anche il software libero non significa per forza allontanarsi da quello che usa il resto della società….Ubuntu rispetta entrambe le scelte , è per questo che non preinstalla niente di proprietario nel tuo sistema,sta a te poi scegliere cosa vuoi fare con la tua distro…

  • http://www.tipiace.it Ti Piace

    Quanto ti fanno pagare di spedizione su shipit?…. io appena provo a effettuare la registrazione inserendo la mail mi da errore…

  • Mestolo

    @/V: per le mie “esegesi” non mi limito a leggere “le righe del manifesto” di una data associazione al fine di capire come funziona la sua organizzazione e qual’è il suo “carattere”. se mi limitassi ai soli “manifesti”, ad esempio, troverei che la stragrande maggioranza dei partiti italiani ha come unico scopo quello di aiutare i cittadini. in una organizzazione ci sono “le regole e i principi” scritti in chiaro nei manifesti, e poi le prassi, ovvero i comportamenti pratici che un’organizzazione assume concretamente. e questi ultimi, ahinoi, spesso si discostano dai primi in maniera molto sensibile. lo scopo del software libero è dare libertà all’utente del software, permettergli di visionare il codice sorgente, di apportare (o di far apportare) le dovute modifiche per adattarlo ai propri bisogni. tutto molto lodevole. ma dato che, come hai ben sottolineato anche tu, non tutti siamo preparati a capire il funzionamento interno di un software, figuriamoci di una marea di software installato sul sistema operativo (e il sistema operativo stesso). quella libertà sbandierata dal free software è utopistica, e Canonical lo ha capito.

    quando sento parlare di Ubuntu in maniera tanto eclatante vi trovo proprio questo. Ubuntu è Windows sono la stessa cosa. certo, Ubuntu appartiene al mondo del software libero e il codice sorgente dei suoi programmi è disponibile, mentre Windows è un prodotto chiuso e sigillato, impossibile controllare il suo codice sorgente. eppure se la stragrande maggioranza degli utenti (gli do ragione) non comprendendo l’informatica non sente il bisogno di guardare “dietro le quinte” per capire il funzionamento di ciò che usa, allora dov’è la libertà?! sicuro, posso pagare qualcuno per aggiustare il software che non funziona bene e non sono costretto a rivolgermi all’assistenza del suo produttore. ma com’è che quando si guasta la lavatrice mi viene sempre un tuffo al cuore perché devo alzare la cornetta e chiamare un tecnico senza sapere in anticipo cosa farà per aggiustarla, quanto tempo realmente gli occorrerà, e se il conto che mi presenterà sarà realmente proporzionato al tempo e alle risorse necessari per ripararla, o sarà un conto dovutamente “gonfiato”, come accade molto spesso nei video delle “Iene”?! eppure la lavatrice posso aprirla da me; il suo codice sorgente è aperto.

  • TimeISrunning

    @Ti piace : La spedizione è completamente gratuita

  • Fox -ino

    @Mestolo
    Il discorso della lavatrice non può valere anche per le auto? bene esistono i meccanici/tecnici, le officine autorizzate/produttore, proprietario/smanettone
    Nel mondo auto i meccanici e le officine pur potendo aprire il prodotto (in parte, mica sanno come metter le mani sulla centralina elettronica, su alcune parti motore) si fanno pagare per risolverti il problema/sostituendo il pezzo ma prendendo per oro colato quello che dice il produttore  -> Windows con i negozi di informatica/mediaworld/tecnico che viene a casa ecc…

    In Linux è tutto un po' diverso, intanto puoi tentare di risolverti da solo il problema rifacendoti a guide/forum/esperienze di altri, puoi affidarti ad assistenza autorizzata a pagamento, puoi affidarti ad assistenza professionale ma non autorizzata ma potendo controllare punto per punto di quello che fa!

  • andy

    @ mestolo
    nessuno ti impedisce di fare le cose difficili da terminale anche su ubuntu senza avere la pappa pronta

    le persone come te sono l'unico motivo per cui linux gira solo sull'1% dei desktop, ma le cose stanno cambiando, e prima vi decidete a traslocare su un'altro o.s. come solaris/bsd etc. e meglio è per chi vuole usare il computer per lavorare e non per risolvere i problemi da linea di comando.
    linux lo installavo da quasi 10 anni, ma lo uso da un annetto grazie a ubuntu, non grazie a quelli come te

    detto questo, trovo utile il terminale, ma deve essere una mia scelta imparare ad usarlo, non me lo deve imporre un integralista come te

    e finiamola anche con sta storia che qualsiasi software commerciale è il male assoluto, c'è gente disposta a pagare per photoshop e altri software simili, e la sai la novità, prima o poi arriveranno a "infettare" linux, quindi il consiglio è sempre lo stesso:
    passate ad un S.O. più puro, toglietevi dalle palle

  • Darden

    Volevo dire alcune cose, soprattutto in relazione a quanto diceva Mestolo. Ho installato ubuntu da qualche mese e sono molto più vicino, più per le competenze che per l'aspetto, alla casalinga di Voghera piuttosto che all'ingegnere informatico. Sono un neofita, ho installato ubuntu per pura curiosità e non so come funzioni, non smanetto nel kernel. mi sono limitato ad imparare qualche comando per installare, copiare, rimuovere, pulire…Per lo più copio e incollo i comandi che trovo nelle guide in giro per la rete.
    Ma il punto è: perchè dovrebbe esserci una contrapposizione tra chi usa linux sfruttando il fatto che è un sistema open source e chi, come me, lo usa perchè più sicuro e stabile, più veloce, più intuitivo, più ricco e personalizzabile graficamente? Penso che  chi come voi ha sempre aderito alla comunità open source non abbia mai avuto in grande simpatia quel trust che da sempre ha il monopolio dell'informatica. Chi come me oggi passa ad ubuntu lo fa soprattutto in reazione a Windows, un sistema a pagamento che è più scadente (e talmente arrogante che ancora nel 2007 si permette ancora di farmi pagare un programma come Word)  e che non di meno viene imposto a tutti quelli che comprano un pc. Parlavi di "libertà di scelta". Quella di passare a linux è la manifestazione di una libertà di scelta che comunque non va sottovalutata in un mondo in cui non tutti sono informatici di professione.
    Ubuntu permette l'installazione di software proprietario come windows ma mi pare che questa analogia sia irrilevante rispetto alla differenza tra i due software: il primo è libero, il secondo no. Il primo è gratuito, in secondo è a pagamento. Microsoft opera di fatto in regime di monopolio per cui si può solo apprezzare una distro linux che riesca a lavorare ai fianchi questo monopolio attirando anche utenti inesperti e che non hanno interesse a diventarlo.

  • Mestolo

    @Darden: il tuo discorso non attiene affatto alla libertà ed è sostanzialmente l’antitesi su cui si è fondata l’idea del software libero. quando enfatizzi Linux (ovvero Ubuntu) “perché più sicuro e stabile, più veloce, più intuitivo, più ricco e personalizzabile graficamente” lo fai per partito preso, per rancore verso Microsoft, per sentito dire e non dopo un’attenta valutazione razionale del pacchetto di prodotti che ti offre Ubuntu.

    più sicuro e stabile: come fai a dirlo? di fatto hai ammesso la tua assoluta ignoranza in materia informatica e quindi escludo che tu abbia visionato il codice sorgente prima di essere saltato a questa conclusione. cosa ti fa dire una cosa del genere? su Linux i bug ci sono, altrimenti non riceveresti ogni giorno gli avvisi di aggiornamento del software X per bugfix. lo stesso kernel linux viene costantemente aggiornato, tant’è che segue una numerazione di tipo progressivo, del tipo 1.1, 2.3, eccetera. credi che cambino il numero e ti propongano la stessa roba? no, assolutamente. Linux è sicuro? attualmente Linux viene usato su pochissime macchine al mondo, un numero relativamente piccolo se comparato al numero di computer che hanno come sistema operativo una versione di Windows. è normale, per la nota legge dei grandi numeri, che il sistema operativo da cui riceviamo più note dolenti e difetti è proprio quello prodotto dalla Microsoft. se c’è un difetto su un programma usato da centinaia di milioni di persone è normale che il coro di voci protestanti sarà più udibile se paragonato al coro di voci protestanti di uno sparuto gruppo. attualmente l’unico prodotto open source che ha raggiunto il grande pubblico è Firefox, della Mozilla Foundation. quand’era ancora un prodotto di nicchia tutti ne parlavano benissimo, lo osannavano addirittura. oggi cominciano a sentirsi le prime lamentele riguardo all’uso di questo browser (primo su tutti l’esosa richiesta della memoria del sistema), e i bug di sicurezza sono venuti a galla, ed alcuni di questi nonostante siano stati rappezzati dagli sviluppatori, non sono stati del tutto risolti. il tuo discorso attorno alla stabilità e sicurezza di Linux non è frutto dell’intelligenza di un ingegnere informatico capace di discernere il prodotto migliore in base a valutazioni pertinenti. come molti “ignoranti” (che ignorano un dato fatto) fai valutazioni attigue al discorso che non conosci (per mancanza di preparazione accademica). insomma è un discorso pericolosamente fallace, frutto di valutazioni e informazioni non scientifiche.

    più intuitivo: prova a installare un programma senza l’ausilio di Synaptic (ad esempio quando non sei collegato ad internet) e vediamo se l’intuitività su come installare un dato software (e le innumerevoli librerie che utilizza) ti appare intuitivo. Oppure prova ad abilitare tutte le opzioni di accelerazione grafica senza dover aver a che fare con l’edit di xorg.conf.

    più ricco: è vero, su Linux c’è un pacco di software. ad esempio ci sono tanti software tipo AutoCAD per linux. xcad, qcad, pycad, ultracad, supercad, stramegacad (sono nomi fittizzi, ma il loro numero è realmente impressionante). peccato che questa ricchezza non sia affatto utile e molte persone che devono utilizzare questo software per la grafica 3D sono costretti a far girare con l’ausilio di Wine AutoCAD su linux. che vuol dire? ricchezza non vuol dire migliore se tutti i progetti alternativi sono mediocri. e questo discorso può estendersi anche ad altri software. cavolo, ci avete mai pensato perché su Linux non c’è un videogioco open source degno di nota (che non appaia vecchio nonostante sia uscito da poco)?

    più personalizzabile graficamente: mi piace poter scegliere la migliore veste grafica e l’abbondanza tra cui scegliere è per me una buona cosa. ma soltanto finché scelgo la migliore, perché dopo che ho adottato quella che più mi aggrada, tendo a non cambiarla più. se dovessi cambiare icone e grafica al l’ambiente grafico ogni santo giorno, credo che perderei più tempo a trovare le cose che cerco e meno a lavorare. la troppa scelta e i troppi cambiamenti hanno anche un lato negativo.

    ma la cosa più sconcertante è che tu hai detto l’esatto opposto di ciò che il software libero è in realtà. quando hai detto “Chi come me oggi passa ad ubuntu lo fa soprattutto in reazione a Windows, un sistema a pagamento che è più scadente (e talmente arrogante che ancora nel 2007 si permette ancora di farmi pagare un programma come Word) ” enfatizzando il fatto che Ubuntu e tutto i pacchetti di software sono gratuiti (e questa è per te costituisce la vera libertà) hai un po’ BESTEMMIATO. la gratuità non è libertà. esiste una frase memorabile del papà del software libero, richard stallman: “free as a free speech, not as a free beer”. libero come un discorso libero, non come birra gratis. la gratuità è un elemento accidentale del software libero. in realtà si potrebbe anche pagare per un software libero. non c’è nulla di male. anzi, chi non può contribuire attivamente al codice sorgente di un determinato programma, se davvero crede fermamente nella libertà del software, dovrebbe (IMHO) pagare per le versioni che utilizza (così da finanziare il tempo e il lavoro di chi lo sviluppa realmente). Microsoft fa bene a farti pagare per Word 2007. se hai word 2003 e non vuoi aggiornare, pagando, alla versione 2007, magari perché Microsoft non ti offre nell’aggiornamento importanti avanzamenti in termini di usabilità e funzioni del prodotto, sei libero di non pagare (e di non upgradare). tu invece vuoi l’upgrade e lo vuoi gratis. suona un tantino pretenzioso. è come se entrassi in una concessionaria di auto della FIAT con una Panda vecchio tipo e chiedessi l’upgrade alla versione più recente, chiedendo di non pagare naturalmente. non sarei considerato da tutti gli astanti un pazzo?

  • /V

    @Mestolo: mi sembri un po' confuso. Ma non nelle tesi, piu' che altor nell'esposizione delle stesse (tanto che non ho proprio capito dove vuoi andare a parare, ma tant'e').
    Andiamo per punti:
    Ma perche' uno dovrebbe essere un ingegnere informatico per poter notare la qualita' superiore di un software?! Spiegazione da camionista:

    "Con windows ogni 6 mesi dovevo rimettere il cd e rifare tutta la sua installizzazione, ho comprato una stampante al Carrefour e ora sono pieno di schermi blu ogni 3 per 2, ci metteva 5 minuti a partire e da quando ho cominciato a girare per i siti porno mi spuntano finestrelle che mi chiedono di collegarmi alla linea del telefono.
    Ma ora con sta bubbuntu che mi ha installato mio nipote, vedere i siti zozzi e' diventato facilissimo, non ho piu' problemi a vedere i DVD che compro all'autogrill e in 40 secondi il computer mi si avvia"

    Senza farsi tante pippe sull'essere scientifici e sui numeri di versione (mai venuto in mente che i numeri del kernel aumentano perche' vegono AGGIUNTE nuove features? O sono tutti bugfix per te?) ecco come si puo percepire la manifesta superiorita' di un sistema su di un altro senza PER FORZA prendere partiti in giro.

    Certo la qualita' e' un fattore relativo, ci saranno categorie di persone che linux non lo vorranno vedere neanche da lontano (grafici e architetti in primis), pero' che un sistema linux in linea generale sia piu' sicuro e piu' stabile di un analogo windows e' assodato e manifesto anche alla plebe.

    Poi scusami: "attualmente Linux viene usato su pochissime macchine al mondo, un numero relativamente piccolo se comparato al numero di computer che hanno come sistema operativo una versione di Windows"
    Questa e' uan frase che non vuol dire ASSOLUTAMENTE NIENTE, per lo meno circa la sicuraezza di un sistema.
    Secondo te i server web in internet sono retti da sistemi windows? Secondo te google viaggia su windows?!

    In terzo luogo, ma che c'entra il fatto di passare a ubuntu perche' offre delle applicazioni gratuite con il senso del free software??!? Il software libero e' uan cosa, ubuntu e' un'altra (e difatti non include solo software libero). Se uno dice che preferisce ubuntu perche' e' gratuita esprime la sua opinione con buona pace delle parole del panzone!

    Poi ribadisco, io qua non e' che abbia proprio capito dove volevi andare a parare…

  • FreeMachines

    @mestolo:

    "Ubuntu e windows sono la stessa cosa" questa è una bestemmia.
    Sono un ingegnere e un programmatore. se devo sviluppare del codice senza COMPRARE il Microsoft Visual C++, mi ritrovo ad ogni apertura di un file .c, .cpp, .config,ecc. la finestrella "Ohhh, e questo come lo apro?", ma questo è ancora risolvibile, basta dirgli di aprirlo con il notepad2 (che almeno ha una formattazione accettabile), ma per il Makefile? non ha estensione, 100 volte al giorno a dirgli come si apre. Su Ubuntu TUTTI i file di testo sono file di testo, anche se lo chiamo pippo.affarimiei, senza contare che i semplici editor presenti supportano la quasi totalità dei linguaggi esistenti, riconoscendoli in automatico, e visualizzandoli con evidenziazione e formattazione adeguata.
    Sullo stesso portatile, con XP, se muovo un file di testo sullo schermo lo vedo andare a scatti, su ubuntu con compiz puoi far svolazzare tremolante anche un video che non perdi nemmeno un frame.
    E poi c'è una miriade di piccole cose (che però si usano costantemente, vedi "usabilità"), dal copia incolla con un solo tasto allo scroll di una finestra in secondo piano che rendono windows in confronto OTTUSO.
    Io ho imparato ad usare il terminale anche con ubuntu, e il bello è che non è obbligatorio per usare il S.O., quando c'è qualche problema si risolve a riga di comando, in win che fai? CTRL+ALT+CANC o riavvi….
    Per non parlare della miriade di programmi che si fanno gli affari tuoi e comunicano costantemente con chissacchì, antivirus, frammentazione…
    Non ho mai guardato un sorgente del mio sistema, non mi interessa. va da dio. va bene così.