L’attesa è terminata: la nuova versione della distribuzione GNU/Linux più gettonata degli ultimi anni è tra noi. Nome in codice Jaunty Jackalope (letteralmente dovrebbe significare Lepre cornuta disinvolta), utilizza il kernel nella versione 2.6.28.11 e l’ambiente desktop Gnome in versione 2.26.1. Ma bando alle ciance e passiamo subito alla sua installazione, analizzandone le principali novità.
1) Installiamo Ubuntu 9.04
Saltando a piè pari l’eventuale avvio in modalità live, oramai presente in tutte le maggiori distribuzioni ma non solo, arriviamo subito all’installazione. Inseriamo il CD nel lettore e, dopo aver premuto il tasto F2, scegliamo Italiano. Dopo aver scelto la voce Installa Ubuntu, dovremo seguire per l’installazione i canonici sette passi con l’usuale installer grafico che non denota cambiamenti. Nell’ordine dovremo scegliere la lingua, il fuso orario e la mappatura della tastiera; in genere per quest’ultima la scelta di default è quella giusta.
E’ possibile verificare il layout scrivendo nella riga in basso per analizzare la corrispondenza con i caratteri sui tasti. Qualora si dovesse cambiare mappatura è sufficiente selezionare la casella Scelta personale e optare per la mappatura più adatta previa verifica.
Al solito il passo più delicato riguarda sempre la scelta delle partizioni dove installare la distribuzione. Optate per l’opzione Usare l’intero disco solo se siete su macchina virtuale o se volete dedicare un intero hard disk alla distribuzione, diversamente, per non perdere i dati, dovrete specificare le partizioni spuntando la casella Specificare lo spazio manualmente (avanzato).
A questo punto forniremo i dati di accesso e, dopo una finestra riassuntiva, partirà l’installazione. Ricordiamo che se non diversamente specificato il boot loader Grub andrà ad installarsi nell’MBR.
E’ possibile, come per le precedenti versioni, utilizzare l’applicativo Wubi per poter installare la distribuzione come un normale programma per Microsoft Windows.