Il colosso coreano ha finalmente lanciato il suo primo telefonino equipaggiato con Tizen: hardware entry level e prezzo accettabile. Ecco tutti i dettagli.

Mentre molti utenti sono in attesa di poter mettere le mani sui primi ubuntufonini, Samsung, quasi in sordina, lancia il suo primo smartphone equipaggiato con Tizen, lo Z1. Fermi, fermi. È inutile correre in negozio: il primo tizenfonino è al momento disponibile solo in India. Quindi, al massimo, possiamo prendere giusto il primo volo disponibile e andarlo a comprare lì. Se inizialmente l’azienda coreana pensava infatti di lanciare lo Z1 in diversi Paesi (tra i quali anche la Russia), la sua strategia di marketing è cambiata. Forse, anche osservando le mosse che Mozilla Foundation ha fatto con il suo Firefox OS, anch’esso lanciato inizialmente solo in India dove è già un successo.

Prezzo contenuto e prestazioni ragionevoli: questi sono i punti di forza del primo smartphone equipaggiato con Tizen che ha la chiara intenzione di fare il botto in India per poi espandersi in tutto il mondo. E con la disponibilità economica presente nelle casse di Samsung, con ogni probabilità sentiremo spesso parlare del nuovo OS nato anche grazie al prezioso contributo di Intel e The Linux Foundation.

Il processore dello Z1 è un dual core da 1.2 GHz al quale è stato affiancato un quantitativo di memoria RAM pari a 768 MB. Il display offre una diagonale di 4 pollici ed una risoluzione di 800×480 pixel: un po’ pochini, ma è pur sempre un device entry level. 4 GB la memoria interna, comunque espandibile grazie allo slot per l’inserimento di MicroSD. Non poteva mancare la connettività Wi-Fi, Bluetooth e 3G, con supporto al dual SIM. Infine, è presente una fotocamera posteriore di “soli” 3.1 Megapixel ed una frontale di tipo VGA. La release di Tizen integrata è la 2.3 che, a detta di Samsung, è decisamente leggera e gira alla perfezione con l’hardware dello Z1.

Ma veniamo al prezzo: con 90 dollari (al cambio attuale circa 77 euro) è possibile portarsene a casa un esemplare. Come reagirà il mercato indiano che da qualche anno è in fortissima espansione? Staremo a vedere.

Fonte: OMG! Ubuntu!