Il “nuovo” sistema operativo mobile firmato Jolla stenta a decollare. Il motivo? La mancanza quasi totale di applicazioni native.
Sailfish OS: un nome che non suona del tutto nuovo a tutti quegli appassionati di mobile e al tempo stesso di Open Source. Per chi non lo sapesse, si tratta del “nuovo” sistema operativo mobile sviluppato da Jolla, azienda nata da un manipolo di ex dipendenti Nokia che avevano voglia di cambiare, nel loro piccolo, il settore mobile. Un tentativo che, però, sembra essere andato in fumo. O almeno per ora.
Già, perché Sailfish OS prometteva (e promette) davvero grandi cose. �? un sistema operativo semplice da usare e che porta l’utente dritto al sodo, senza perdersi in mille tap. Eppure, questa user experience assolutamente da premiare è passata in breve tempo in secondo piano. Tutta colpa delle app. Dopotutto, la maggior parte di noi lo sapeva già: senza un buon ecosistema di app sviluppate da terzi, per Sailfish OS, così come qualsiasi altro nuovo sistema mobile, le cose sarebbero state davvero dure. Ma se per Firefox OS tutto è andato diversamente (considerato che gli sviluppatori si stanno innamorando sempre più della nuova piattaforma firmata Mozilla) la stessa cosa non la si può dire per Sailfish OS. Poche app sviluppate, la maggior parte delle quali nemmeno più mantenute.
Un fallimento? Sì, è proprio il caso di dirlo. Forse, in casa Jolla si sono cullati un po’ troppo dall’idea di poter rendere compatibili le app Android anche su Sailfish OS. Un obiettivo, questo, che è stato sì raggiunto, ma che non ha fatto felici gli utenti. Un’app nativa girerà sempre meglio rispetto ad una avviata in compatibilità. Staremo a vedere se le cose cambieranno.