La tua distro non si avvia o pensi che ci siano dei settori del disco rigido danneggiati? Ecco il tool che fa per te: con un semplice comando puoi riparare un hard disk che sembra perduto.
Nel mondo Linux, di tool che ci permettono di recuperare file cancellati erroneamente ce ne sono a bizzeffe e tutti, chi più chi meno, riescono a portare a termine il loro compito. Ciò, anche con un po’ di fortuna: componente essenziale, infatti, è che non siano stati scritti nuovi dati sul settore del disco rigido dove risiedevano quelli che vogliamo recuperare. Il più noto tool di recupero dati è PhotoRec, semplice da utilizzare e che permette di recuperare file filtrandoli anche per il tipo di estensione. Ma oggi, vogliamo far luce su un altro strumento che non recupera i file perduti, ma previene danni dovuti ad eventuali settori del disco danneggiati. Già, perché il più delle volte i file vanno persi non a causa di una cancellazione da parte dell’utente, ma per la rottura del disco stesso. E, si sa, prevenire è meglio che curare (anche se può essere utilizzato anche per curare un disco già danneggiato nel quale risiede una distro non più accessibile).
Il tool in questione si chiama fsck ed il suo utilizzo è davvero banale: ci basterà lanciare un semplice comando per ridurre al minimo eventuali problemi legati alla rottura del disco. Fsck supporta tutti i file system in circolazione, a partire da ext2 fino ad arrivare ad ext4 e, nel caso in cui abbiamo un sistema dual boot, possiamo dare una controllatina anche alla partizione Windows considerato che è compatibile anche con NTFS.
Se non conosciamo il nome della partizione che vogliamo riparare, ci basta lanciare da terminale il comando:
sudo fdisk -l
e individuare la partizione sulla quale agire. Fatto ciò, non ci resta che digitare:
sudo fsck /dev/sdXY
dove sdXY è il nome della partizione nella quale sono presenti settori danneggiati e da riparare. Non ci resta che incrociare le dita!