ì. Provando ad aprire il menu di avvio resterete per qualche secondo scossi. Eccolo, è proprio lui, il tanto chiacchierato Kickoff, il nuovo menù ispirato allo SLAB di Novell. O, per intenderci meglio, il nuovo menù che tanto somiglia a quello utilizzato da Windows XP e Vista. Anche se a qualcuno potrebbe ricordare quello utilizzato dai sistemi operativi di casa Microsoft, l’obiettivo principale del menù è, e rimane, semplificare l’accesso ai vari sottomenu e alle applicazioni. Forse il team di KDE non ci è riuscito al 100%, visto che l’uso delle freccette per passare da un menù all’altro, o per tornare al menu principale, è alquanto scomodo.
Un’altra pecca risiede proprio nella barra vera e propria . A qualcuno potrebbe non piacere nero o vederla proprio lì, in basso. Ad alcuni piace in alto o magari a destra, peccato che non sia possibile muoverla da quella posizione. Addirittura non è nemmeno possibile cambiarne il colore o personalizzarla a proprio piacimento.
In alto a destra c’è il gestore delle widget, simili alle applet, che possono essere posizionate direttamente sulla propria scrivania . Anche le icone sono differenti. Si evidenziano al passaggio del mouse ed è possibile eliminarle con un semplice click del mouse senza ricorrere al tasto destro. Nella versione live di Kubuntu 7.10 – KDE 4.0 abbiamo tuttavia avuto alcuni problemi ad eseguire il copia&incolla, sia con l’ausilio del tasto destro, sia con l’ausilio del drag&drop.
È anche possibile usare delle scorciatoie per eseguire alcune operazioni, come per esempio “Alt-Pulsante Sinistro” per muovere una finestra oppure “Alt-Pulsante Destro” per ridimensionarla.
Applicazioni
Una della applicazioni che può essere definita come fiore all’occhiello del nuovo KDE 4 è sicuramente Dolphin. Si tratta del nuovo file manager, che eredita ed evolve le funzionalità e i componenti dell’oramai superato Konqueror. È ancora possibile usare Konqueror come file manager ma gli sviluppatori incoraggiano l’impiego di Dolphin. Grazie a quest’ultimo è infatti possibile muoversi meglio e più velocemente all’interno delle directory, visualizzare l’anteprima su ogni contenuto e organizzare i file in gruppi.
Altre novità sono rappresentate da Okular e Gwenview, rispettivamente, il visualizzatore di documenti e d’immagini. Rispetto alle versioni per KDE 3, entrambi gli applicativi presentano notevoli migliorie sotto l’aspetto dell’usabilità e della facilità d’utilizzo. Okular eredita la maggior parte delle funzioni da Kpdf mentre Gwenview è stato completamento rinnovato rispetto alla versione per KDE 3.
Un’altra applicazione che ha subito notevoli miglioramenti è stata Konsole, il terminale di KDE. I menu sono stati meglio organizzati e sono state aggiunte altre scorciatoie da tastiera. Allo stesso modo di Dolphin, Konsole permette la visualizzazione separata (split view) delle finestre, dividendole di fatto in più aree. In questo modo è molto più semplice lavorare con i copia e incolla.
Per quanto riguarda le applicazioni, sono da segnalare anche quelle dedicate ai più piccoli e al mondo dell’istruzione. Kalzium, ad esempio, è ottimo per lo studio della chimica e della tavola degli elementi, Parley Vocabulary Trainer, per imparare le lingue, Marble Desktop Globe per la geografia, KStars Desktop Planetarium per lo studio dello spazio celeste e degli astri, e così via. Insomma, non è stato lasciato nulla al caso: anche i più piccoli potranno utilizzare al meglio l’ambiente desktop senza particolari problemi e, perché no, esercitarsi ed imparare nuove cose. Senza considerare gli innumerevoli giochi messi a disposizione da KDE 4, anch’essi rivisitati e aggiornati, utili per scaricare lo stress nei momenti di svago.
Strumenti di amministrazione
Addio vecchio KDE Control Center, benvenuto “System and Settings”. Il nuovo strumento di amministrazione e di configurazione del sistema è sicuramente molto meglio organizzato rispetto al precedente. Essenzialmente è stato suddiviso in quattro comode categorie:
Look & Feel
Gli strumenti necessari per modificare lo sfondo, gli effetti delle finestre e le varie notifiche. Insomma, tutto l’occorrente per modificare radicalmente l’aspetto originario del vostro KDE 4.
Personal
Consente di modificare le impostazioni relative all’accessibilità, le informazioni personali e quelle degli utenti del sistema, le applicazioni di default e quelle legate alla lingua.
Network & Connectivity
L’occorrente per modificare le impostazioni di rete e quelle legate alla connettività.
Computer Administration
L’ultima categoria, non per ordine di importanza, consente di modificare la risoluzione dello schermo, configurare l’audio, gli strumenti di input quali la tastiera, il mouse, il joystick e ovviamente l’ora e la data di sistema.
Kwin: il compositing window manager
Gli sviluppatori di KDE hanno deciso di fare le cose in grande anche per quanto riguarda il window manager, gli effetti ed il desktop 3D. Kwin, una delle maggiori novità di KDE 4, è il Compositing Window Manager predefinito e si propone come valida alternativa a Compiz Fusion, Beryl o Compiz. A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi: perché non affidarsi all’ormai collaudato Compiz Fusion? Facile, l’obiettivo degli sviluppatori è quello di creare un Compositing Window Manager affidabile e veloce, maturo per il desktop di KDE 4 e in grado di interfacciarsi velocemente e senza particolari problemi con tutte le sue varie applicazioni. Insomma, si è scelto di fare le cose in proprio. In ogni caso i nuovi utenti non devono preoccuparsi: Compiz Fusion funziona senza particolari problemi anche su KDE 4, così come su KDE 3.x. L’ultima versione di Kwin, adattata alle novità di KDE 4, include una vasta varietà di effetti 3D del tutto simili a quelli forniti da Compiz. Attraverso il “System Settings”, categoria Look&Feel, è possibile configurare a proprio piacimento il comportamento delle finestre, dei caratteri, degli effetti e di molto altro ancora. Insomma, con pochi click potrete avere effetti quali il cubo 3D, finestre trasparenti ed ordinate una vicino all’altra, effetti esplosione alla chiusura di una finestra e così via.
Visto che un video vale più di mille altre parole, abbiamo scelto per voi una carrellata di video che vi mostreranno sicuramente meglio le novità e gli effetti 3D di Kwin.
L’effetto griglia delle finestre
Esplosioni alla chiusura delle finestre
KDE 4 contro GNOME
Abbiamo provato a confrontare l’ultima versione di KDE con l’ambiente desktop alternativo, nonché concorrente, GNOME. La versione da noi testata è quella utilizzata anche da Ubuntu 7.10, la 2.20.1. La prima cosa che salta all’occhio è sicuramente l’aspetto grafico. KDE 4 è decisamente messo meglio rispetto a GNOME. Possiamo dire che la scelta dei colori, delle rifiniture e dello stile è stata sicuramente azzeccata. Il tutto grazie soprattutto al look-and-feel di Oxygen, che fa davvero un bell’effetto alla vista. Sempre per quanto riguarda l’aspetto come dimenticare poi Kwin, che grazie al suo composite manager ci risparmia l’installazione di Compiz per quanto riguarda gli effettivi grafici e le varie animazioni sulle finestre. Oppure come non parlare di Plasma? Plasma col tempo offrirà sicuramente uno dei desktop più moderni e potenti sulla piazza. In più è stato praticamente riscritto da zero, senza basarsi su altri progetti esistenti. Un altro punto a favore di KDE 4, dunque.
Passiamo ora al file manager. Il nuovo “Dolphin” di KDE, a differenza di Nautilus, mette a disposizione una vasta varietà di nuove funzionalità; senza dubbio un livello superiore rispetto al concorrente. Uniche pecche una certa instabilità e gli ancora troppo frequenti crash. Si tratta solo di peccati di gioventù?
La disponibilità delle applicazioni è invece il vero punto debole di KDE 4. Visto che è stata riscritta la maggior parte del codice di base, nonché le varie librerie, programmi blasonati come Amarok, Koffice e Kmail non sono ancora disponibili per il grande salto. Il lato positivo di questa situazione c’è: la maggior parte delle applicazioni presenti nelle precedenti versioni di KDE hanno avuto la buona occasione, in concomitanza con l’inizio ed il prosieguo dei lavori di KDE 4, di aggiornare, migliorare ed aggiungere nuovi strumenti. Il team di Amarok, per esempio, sta lavorando a un mucchio di nuove funzionalità e presto vedremo esordire un programma completamente rinnovato. Lo stesso anche per varie altre applicazioni. Tuttavia gli utenti che vogliono passare a KDE 4 ma vogliono utilizzare applicazioni disponibili solo su KDE 3.x non devono preoccuparsi: basta piazzare al posto giusto sul proprio sistema tutte le librerie necessarie al funzionamento di KDE 3. In questo modo potranno tranquillamente utilizzare entrambe le versioni delle applicazioni. Insomma, retro-compatibilità garantita al 100%, o quasi. E non è poco. GNOME dal canto suo, non avendo stravolto completamente tutto il codice sorgente, è sicuramente più affidabile sotto questo punto di vista.
L’ultimo punto da analizzare è proprio quello relativo alla stabilità dei due ambienti desktop concorrenti. KDE 4 non deve essere assolutamente considerato un punto d’arrivo, ma un punto d’inizio verso nuove versioni possibilmente più stabili e mature. Le carte in regola per soppiantare GNOME ci sono tutte ma per il momento KDE 4 non ci soddisfa. Chi sperava di poter migrare al desktop manager del secolo probabilmente, per ora, si ricrederà. Quantomeno fino all’uscita di qualche nuova versione. E non dimentichiamoci delle prossime versioni di GNOME, che sicuramente non resterà a guardare. Insomma, KDE 4 ha lanciato l’ennesima sfida per un ambiente desktop GNU/Linux sempre più efficiente e soprattutto con poco da invidiare al tanto decantatato Aero di Windows Vista.
Conclusioni
KDE 4 include sicuramente un cospicuo numero di novità. Un articolo di una decina di pagine non sarebbe bastato a descrivere tutte le innovazioni portate dal nuovo ambiente desktop. I curiosi possono comunque dare un’occhiata alla guida visuale di KDE 4. In effetti ci siamo limitati solamente a una panoramica delle caratteristiche, trattando solamente gli aspetti più importanti e degni di nota. Possiamo comunque affermare che KDE 4 rappresenta sicuramente una rivoluzione per il desktop GNU/Linux. D’altro canto ci sono talmente tante nuove funzionalità che alcune potremmo definirle tranquillamente come superflue; anzi, specialmente ai primi tempi, potrebbero anche disorientare.Anche tutta la fretta del rilascio è stata, secondo noi, controproducente. Meglio aspettare qualche mese in più, e fare in modo che tutto funzionare alla perfezione, che avere un ambiente desktop pronto già oggi ma ancora ricco di fastidiosi bug. Certo, peccati di gioventù, ma speriamo bene per il futuro.
In ogni caso il lavoro per migliorare il tutto, sotto tutti gli aspetti, rispetto alle precedenti versioni è stato fatto, e si vede. Per questo non possiamo far altro che fare un plauso speciale a tutti gli sviluppatori di KDE. Continuate così e ad maiora per le prossime release!
di Vincenzo Ciaglia - TuxJournal.net , Tom’s Hardware