Le casse della fondazione sono vuote e bisogna brevemente trovare una soluzione per far ritornare all’attivo GNOME. Scopriamone di più.
Ben presto X.org dovrà far posto a Wayland, il nuovo server di visualizzazione sul quale GNOME ha puntato davvero tutto. Ma la fondazione, come tutti noi ben sappiamo, non si sta di certo impegnando unicamente su questo progetto. Basti pensare, infatti, al recente rilascio di GNOME 3.12 e di tutte le novità introdotte ultimamente (e nel corso degli anni). Eppure, una fondazione così proficua (in termini di codice sviluppato, sia chiaro) ha i suoi problemi.
Dei tristi problemi che in periodi come questi hanno più o meno tutti: la GNOME Foundation è priva di ogni liquidità a tal punto che i piani alti hanno deciso di concentrare le spese unicamente su ciò che è definito essenziale. Ma da cosa derivano questi (seri) problemi?
In realtà, si tratta di una sommatorie di cose: in primis il programma Outreach for Women (OPW) mirato a dare una mano a tutte le donne che sono coinvolte nel Software Libero e nell’Open Source. E poi c’è un bilancio stilato forse con troppo ottimismo. E, ultima causa, ma non per questo meno importante, i mancati introiti da parte degli sponsor. Ciò vuol dire che la GNOME Foundation chiuderà i battenti? Assolutamente no. Infatti, le previsioni sono molto più che rosee, considerato che tutto dovrebbe essere recuperabile nel giro di qualche mese.
Se vogliamo scoprirne di più sull’attuale situazione economica della GNOME Foundation, non ci resta che raggiungere questa pagina. Ma se vogliamo fare di più, e dare una mano a tutti quegli sviluppatori che negli ultimi anni si sono fatti in 4 (se non in 8) per tutti noi, forse è il caso di effettuare una donazione: piccola o grande che sia, il nostro gesto servirà comunque a qualcosa.
Fonte: Phoronix