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27 aprile 2009 Visualizzazioni: 730 Focus, Software

QGRUBEditor, una guida all’editor per il bootloader

Abbiamo avuto già modo di mettere le mani sul file di configurazione del bootloader GRUB, alias menu.lst, analizzando alcuni dei comandi essenziali e realizzando un esempio di come cambiare la splash image utilizzando l’omonima direttiva. In questa occasione vogliamo presentare un editor specifico, QGRUBEditor, che semplifica la procedura di modifica di questo importante file e ci viene in aiuto soprattutto in alcune occasioni.


1) Perché editare il file menu.lst?
Il file in questione, ubicato in /boot/grub, contiene tutte le voci necessarie per poter avviare la distribuzione che ha installato il bootloader (che, se non diversamente specificato, sarà nell’MBR) così come altre distribuzione e/o il sistema operativo di casa Redmond. Una caratteristica di questo file è, ad esempio, che ad ogni aggiornamento del kernel attuato attraverso il gestore dei pacchetti della nostra distribuzione, viene aggiunta una ulteriore riga. Va da se che dopo cinque o sei aggiornamenti ci ritroveremo con svariate voci associate a differenti versioni del kernel. La figura seguente mostra uno di questi casi relativi ad una Mandriva 2009.0.

qgrubeditor1

In questi casi, a parte l’ultima versione installata, i vecchi kernel in genere non li avvieremo più, al limite lasceremo solo le ultime due versioni qualora avessimo problemi con uno. Questo vuol dire che tutte le altre voci possiamo cancellarle. Non solo, in alcuni casi si vogliono modificare altre voci oppure aggiungere ulteriori kernel a quelli già presenti.

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  • Manuel

    io uso Start-up manager (per ubuntu)… è ottimo! Molto semplice e posso anche cambiare l’immagine di sfondo.

  • boris

    giusto una precisazione per i newbies:

    “i vecchi kernel in genere non li avvieremo più, al limite lasceremo solo le ultime due versioni qualora avessimo problemi con uno. Questo vuol dire che tutte le altre voci possiamo cancellarle.”

    Questo non vuol dire rimuovere i vecchi kernel, ma solo non farli elencare in grub. Per rimuoverli usare i comandi propri della distribuzione utilizzata.