Negli ultimi anni i sistemi GNU/Linux hanno fatto passi da gigante per diventare sempre più user-friendly. Basta utilizzare per diversi minuti distribuzioni come Fedora ed Ubuntu, senza dimenticare Mandriva ed openSUSE, per capire l’enorme passo in avanti fatto per gli utenti meno smaliziati.
Il 2006 era considerato come l’anno in cui GNU/Linux si sarebbe consacrato come vero rivale dei sistemi Microsoft. Stessa sorte per il 2007: grandi parole spese da persone importanti, Dell che adotta Ubuntu su alcune sue soluzioni desktop, HP che pensa di fare la stessa cosa, Lenovo che monta SLED sui suoi notebook di fascia business. Tutti grandissimi passi in avanti ma mai così decisivi dal far affermare il pinguino come sistema desktop per eccellenza.
Una critica che viene mossa alla mancata affermazione del sistema operativo libero riguarda le applicazioni desktop che non sembrano essere avvincenti tanto quanto quelle dei sistemi concorrenti. OpenOffic.e.org, ad esempio, è una valida alternativa all’Office di casa Microsoft ma rimane come semplice clone gratuito, senza apportare modifiche sostanziali tali da poterlo rendere “indispensabile” rispetto al suo concorrente. Coloro che utilizzano OpenOffice.org o altri applicativi per GNU/Linux, lo fanno esclusivamente perchè questi funzionano sul sistema operativo che loro hanno scelto e non perchè questi applicativi siano i “migliori” o “migliori di altri”.
Per rendere l’idea, si pensi ad Apache. Perché questo web server è diventato il più utilizzato al mondo, con stime che evidenziano una presenza su oltre il 60% dei server? Perché le persone che lo hanno provato si sono accorte di avere in mano qualcosa di diverso, di veramente potente. La scelta di Apache o di un programma della stessa famiglia - come può essere Cocoon, un framework di sviluppo web - è ricaduta su di essi poichè questi prodotti sono significativamente diversi, migliori, più funzionali, dei concorrenti commerciali del calibro di mostri sacri come IIS della Microsoft o ColdFusion di Adobe. Il successo di Apache è dovuto al fatto che l’attenzione del team di sviluppo è focalizzata sull’applicazione e non sul sistema operativo. E questo ha portato a rendere veramente all’altezza questo applicativo.
Apache gira su GNU/Linux perché offre una tecnologia importante a livello mondiale, OpenOffice.org gira su GNU/Linux non perchè sia migliore di Microsoft Office ma perché gira sul pinguino, è gratuito, perchè non fa parte delle applicazioni made in Microsoft. Colta la differenza?
Sono tutti motivazioni futili rispetto ad utilizzare un’applicazione “perché è la migliore“. Ovviamente al posto di OpenOffice.org si possono utilizzare i nomi di altri programmi ma il risultato non cambia. Finché ci si focalizzerà nel perseguire dei falsi obiettivi, il ruolo di GNU/Linux sarà sempre quello di inseguitore rispetto a concorrenti del calibro di Windows e Mac OS X, senza mai poter risultare, finalmente, come vincitore.
di Gianfranco Limardo - TuxJournal.net