Sicuramente ricorderete la bizzarra storia che vedeva come protagonista un utente GNU/Linux inglese alle prese con la garanzia del proprio portatile presso PC World, una delle più grandi catene di negozi di informatica del Regno Unito. La situazione sembrava essersi risolta ma è di poche ore fa la notizia che i tecnici PC World continuano a negare l’assistenza al malcapitato utente.
La storia sembra talmente strana e complicata da lasciare il dubbio che il tutto sia stato messo in scena a puri fini di marketing. Una pensata pubblicitaria oppure tutta realtà ?
La storia la conoscete un po’ tutti. Un utente si è visto negare l’assistenza dovuta al suo portatile, ancora in garanzia, solo perché aveva installato Gentoo Linux come sistema operativo predefinito. Gentoo, ed in particolar modo GNU/Linux, secondo PC World, fanno decadere la garanzia.
La storia ha fatto il giro della rete ed è diventata così famosa da chiamare in causa anche gli alti dirigenti della stessa catena di negozi. “Si è trattato solo di un malinteso, l’utente potrà avere diritto all’assistenza dovuta“, avevano dichiarato qualche giorno fa. Effettivamente tutto si è trattato tranne che di un malinteso. Pare infatti che l’utente interessato, confortato dalle dichiarazioni della società , si sia nuovamente presentato presso una delle fialiali di PC World chiedendo la dovuta assistenza e difendendo i propri diritti di consumatore.
Ma la situazione non è cambiata. Tikka, questo il nickname del malcapitato utente, si è visto ancora una volta negare l’assistenza al suo portatile. Questa volta l’assistenza gli è stata negata dal responsabile della catena in persona, dunque non da un semplice addetto alle vendite. “Linux fa effettivamente decadere ogni garanzia dai nostri prodotti pertanto il suo computer non è più in garanzia“. Questa è stata la risposta ricevuta da Tikka.
A questo punto la società , ancora una volta intervistata, ha deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione a riguardo. Speriamo solo che situazioni del genere non si verifichino anche in altre catene di negozi per l’informatica. A quel punto sarebbe davvero una vergogna.
di Vincenzo Ciaglia - TuxJournal.net