Per contrastare la sua lenta e quasi certa morte, predetta ormai dai mercati americani e da numerosi ex-estimatori, la società di Sunnyvale, nella Silicon Valley, sta studiando una nuova strategia per dare una svolta al proprio futuro. Dovuta in particolare a scelte di mercato sbagliate e alla forte e continua espansione delle case concorrenti, Palm deve molte delle sue sventure al suo sistema operativo: il Palm OS.
Un sistema operativo che non è stato in grado di aggiornarsi, pochissime sono le modifiche apportate negli ultimi 5 anni, né di migliorare in termini di usabilità e di efficienza rispetto alla concorrenza.
Se dunque il capostipite degli smartphone vuole evitare quello che sembra essere ormai un tracollo annunciato deve operare in modo intelligente. La grande mole di mercato mossa dal settore ha indotto case quali Motorola, Nokia, Samsung, Aplle e Hewlett-Packard ad investire nel campo. Ma se quest’ultime hanno mirato a piattaforme che fanno del multitask su multimedia un punto di forza, Palm OS resta legato ad una scarsa capacità di interazione tra traffico dati e voce, cosa che lo rende spesso lento ed inefficiente.
Alcuni dipendenti della Silicon Valley riconoscono che il proprio prodotto, tra questi il Treo, ultimo nato in casa Sunnywale, sia troppo legato ad un sistema operativo non abbastanza agile. Per invertire la rotta e cercare di tornare nel mercato che conta, Palm sta sviluppando un nuovo sistema operativo basato su Linux, ma questa rimane comunque un’impresa enorme e nessuno sa tuttavia quali risultati darà, visti i problemi avuti sul Foleo. Nel frattempo Palm sta rimanendo a galla grazie alle vendite dei relativi modelli Windows-based. Tuttavia gli analisti, viste le sue imperfezioni, credono che la società debba differenziarsi dai prodotti già adottati da altri smartphone.
Dopo le difficoltà della prima metà dell’anno, con il conseguente taglio dell’8% della mano d’opera, Motorola e Nokia hanno fatto capire di essere molto interessate all’acquisto della società. Una società che ha investito molto, soprattutto sull’ultimo nato Treo, tanto da sborsare, in collaborazione con Vodafone UK e Microsoft, sul mercato europeo ben 30 milioni di dollari per il suo lancio.
Tuttavia le vendite al momento sono andate molto a rilento e molti indizi fanno capire che il futuro di Palm non sarà molto diverso da quello avuto negli Stati Uniti. Come se non bastasse, Apple ha dichiarato di aver venduto ben 1 milione di iPhone nei suoi primi 74 giorni di vita. Palm, che nel maggio del 1999 dominava il mercato con il suo 79%, a confronto ne ha venduti solamente un quarto.
di Diego Dagassolemi - TuxJournal.net