Oracle ha deciso che la sua distribuzione Linux intraprenderà una strada diversa da quella intrapresa da Red Hat Enterprise Linux. In primo luogo c’è da dire che Oracle Unbreakable Linux era, è, e molto probabilmente sarà basata sul codice di base di Red Hat relativo alla Red Hat Enterprise Linux.
Nonostante ciò, Oracle Unbreakable Linux non sarà il fratello gemello di RHEL. Quando Oracle per la prima volta ha annunciato il rilascio di Unbreakable Linux molte persone hanno subito pensato che fosse una distribuzione Linux anti-Red Hat. Ma, in realtà a Larry Ellison, CEO di Oracle, non piace affatto la competizione. Ciò che desidera è la vittoria. Se questo vuol dire tagliare fuori Red Hat dall’accordo per i database enterprise di Oracle, allora così sia.
Qualcosa di insolito sta avvenendo nel persorso che porterà Oracle Unbreakable Linux alla sua prima release. Al contrario di alcune società come CentOS, StartCom e White Box Enterprise Linux che hanno preso il codice e il marchio Red Hat, l’hanno ricompilata e venduta, Oracle si sta comportando in maniera alquanto diversa grazie anche alla fama che si è guadagnata negli anni passati con il suo prodotto di punta, Oracle Database.
Alcune aggiunte che Oracle apporterà per la propria distribuzione erano già note. Per esempio, Oracle sta rendendo open source il driver PHP per database Oracle OCI (Oracle Call Interface). Secondo Oracle, questa mossa porterà ad una elevata scalabilità per le applicazioni PHP e migliorerà la resa come ambiente di sviluppo per applicazioni mission-critical.
Prima di questo, a giugno, Oracle ha rilasciato moduli PHP ottimizzati per applicazioni Linux. Questi includono nuovi moduli per Apache, MySQLe XML che erano prima stati resi disponibili nella propria distribuzione Linux.
L’obiettivo non è solo consentire migliori performance al DBMS Oracle, ma entrare nel mercato dei server Linux dalla porta principale. Per Oracle, che spesso dà un’occhiata al mercato dell’entertainment, questo è un approccio molto interessante al mercato SMB (Small and Midsize Business), che ha dimostrato di essere molto redditizio sui server Linux.
Ciò che è ancora più sorprendente è che Oracle, recentemente, ha scelto di integrare Yast (Yet Another Setup Tool) nella sua distribuzione. Yast è una utility che cerca di rendere più semplice il lavoro dell’amministratore di sistema fornendo delle utility con interfaccia grafica per la configurazione e la manutenzione dei sistemi Linux. Per chi non lo conoscesse già, si tratta di un progetto legato alle distribuzioni di Novell, SUSE Linux Enterprise e OpenSUSE. Yast, che si porta dietro sia sostenitori che nemici, non è mai stato inserito prima d’ora in una distribuzione che non sia un sistema SUSE.
Tuttavia, mentre questo consente agli amministratori di sistema di lavorare in un modo differente da quello solito sui server Linux, non scolla la distribuzione Oracle dalle sue radici basate su RHEL. Oracle, infatti, garantisce che seguirà la distribuzione RHEL per assicurare la compatibilità agli utenti, ma supporterà anche alcune applicazioni create da altre società, create e testate su sistemi RHEL3, RHEL4, RHEL5. Oracle, inoltre non richiede che un ISV apporti modifiche alla propria applicazione per testare e portare la sua applicazione su Unbreakable Linux. Se un programma non sarà compatibile con RHEL, Oracle non lo supporterà su Unbreakable Linux.
Come vice presidente Oracle di Linux engineering, Wim Coekarts ha dichiarato: “Oracle Enterprise Linux è compatibile con RHEL e ciò che noi facciamo è fornire un buon servizio di supporto a ciascuno dei due. Noi non abbiamo intenzione di lanciare una distribuzione Linux business; noi abbiamo cominciato un programma di supporto a Linux. Io credo che lo abbiamo dimostrato con fatti concreti ed in maniera trasparente molte volte.”
Questo, tuttavia, non significa che Oracle non continuerà a contribuire ad altri progetti Linux. Ad esempio, Coekaerts ha detto che Oracle sta lavorando con Intel sul progetto LessWatts per aumentare l’efficienza di sistemi Linux e per renderlo un sistema operativo più verde.
Così mentre Oracle aggiunge features, come ad esempio Yast, o migliora il supporto a PHP, nel core di Unbreakable Linux scorrerà lo stesso sangue di RHEL. All’apparenza, tuttavia, le distribuzioni dei due colossi non possono essere scambiate l’un con l’altra.
di Francesco Argese - TuxJournal.net