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19 ottobre 2010 Visualizzazioni: 500 Business

Oracle: andiamo avanti con OpenOffice.org ma via i traditori

L’azienda di Larry Ellison continua a dichiarare che non abbandonerà OpenOffice.org ma chiede ai fondatori del processo LibreOffice di lasciare il Community Council.


All’ODF Plugfest di Bruxelles, evento che si è tenuto nei giorni 14 e 15 ottobre, Oracle ha rassicurato la folta platea presente e gli utenti di OO.org di tutto il mondo circa la sua volontà di portare avanti il progetto e di renderlo sempre più competitivo. “Gli sviluppatori Oracle continueranno a sviluppare, migliorare e supportare OpenOffice.org in versione opensource. Ricordiamo che ad oggi abbiamo già contribuito con oltre 7.5 milioni di righe di codice”, ha fatto sapere l’azienda di Larry Ellison.

A dimostrazione del fatto che queste parole corrispondono a realtà, Oracle ha anche annunciato che la prima release candidate della versione 3.3 è pronta per il rilascio. Potete trovarla a questo indirizzo. Ma c’è anche un colpo di scena: con una mossa a sorpresa, Oracle ha chiesto ai fondatori della Document Foundation e del progetto LibreOffice di lasciare l’OpenOffice.org Community Council. Il motivo? Conflitto di interessi che riguarda i dipendenti Oracle.

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  • http://www.shadowlionheart.it SHADOW LIONHEART(c) - Mannara Valentino Francesco

    Io dico che appena LibreOffice sarà in italiano mando a quel paese OpenOffice, Oracle si sta comportando sempre peggio trattando alla stregua di traditori i loro ex dipendenti. Ma che schifo!
    Non si diventa traditori, Oracle non è mica una religione!
    Si cambia semplicemente percorso e ognuno è libero di fare quello che vuole, infatti è proprio la libertà dell’Open Source.
    Evidentemente Oracle ha una visione molto distorta di cosa voglia dire fare software Open e di condividerlo con la comunità, Oracle non può vantarsi di nulla visto che la suite era stata creata dalla vecchia gloriosa Sun.
    Termino il mio commento dicendo solamente che non appena sarà possibile eliminerò OpenOffice.org e passerò non solo io ma tutta la mia clientela a LibreOffice.
    Spero che il buon Richard Stallmann dia una bella tirata d’orecchie a Oracle e che quest’ultima perda clientela, non si merita altro per il suo comprtamento sempre più arrogante.

    • leorasta

      La versione beta di libreoffice ha il pacchetto per la lingua italiana

      • http://www.shadowlionheart.it SHADOW LIONHEART(c) - Mannara Valentino Francesco

        Sì, lo so.
        Ma io parlavo come versione definitiva e non beta.

  • bLax

    mah, non vorrei che alla fine si scambiasse una volontà di rendere piu concorrenziale il prodotto come gun boicottaggio….se è vero che finanzieranno l’avanzare del progetto e che tutto il codice rimarrà sotto la GPL, non vedo che problemi potrebbe creare…
    è anche vero che se Oracle volesse uccidere il progetto, questo senza libre office sparirebbe al volo…
    d’altronde ad ora la storia dà ragione a Oracle, visto che Sun è morta :(

    non capisco perchè LibreOffice abbia gia da subito (prima ancora che ci fossero informazioni pubbliche da parte di oracle sul destino di OOo) sotterrato l’ascia di guerra…..

  • Stefano

    Libtre Office è italianizzabile con i pacchetti aggiuntivi repribili sul sito. L’ho provato su una Mandriva 2011 cooker e funziona benissimo,,, praticamente nessuna differenza da OOo (quello di Mandriva, per lo meno)
    IO comunque non ci capisco molto di questa buriana… spero solo che in questo caso la concorrenza non peggiori la situazione… contro M$, è il caso di dirlo, dev’essere l’unione a fare la forza!

  • gna

    Delle due l’una:
    O non ho capito io come funziona la GPL.
    O se ho capito bene, non c’è da preoccuparsi troppo. Un software che nasce sotto GPL non è che di punto in bianco può diventare a pagamento. E neanche sue parti. Niente. E’ questa la genialità “legale” della GPL. Garantisce la libertà attraverso l’accettazione di una licenza. “Sfrutta” la legalità. Infatti è scritta in “legalese”.

    Certo, se Oracle abbandonasse lo sviluppo tutto rallenterebbe, ma la comunità lo prenderebbe per mano e lo porterebbe avanti comunque (ed infatti è quello che stava succedendo con LibreOffice).

    Un Free Software nasce libero e si replica libero. Al limite muore, ma libero.

  • waka_jawaka

    @gna
    Dove sta scritto che un software sotto GPL non può essere a pagamento? Io (o tu, o chiunque) potrei senza alcun problema prendere OOo, cambiarne il nome e una virgola in una linea di codice e cercare di venderlo a 1 miliardo di euro (a patto di beccare il pollo che lo compra a quel prezzo :) ). E il tutto senza minimamente violare la GPL. Sono obbligato, però, a fornire al pollo il codice sorgente per non impedirgli di modificare la mia versione e non gli posso imporre clausole del tipo: se lo installi su più pc o presti il cd ad un amico ti stronco ecc.
    Ciao

    • Enzoklo

      Faccio presente che la licenza GPL (es. GPLv.2 o GPLv.3) come diceva sopra qualcuno non necessariamente deve essere gratuita ma piuttosto è libera nel senso che chiunque sia in grado di farlo può modificare il programma e redistribuirlo alle stesse condizioni con cui l’ ha avuto. OpenOffice.org non è rilasciato in licenza GPL ma in lincenza LGPL. La licenza LGPL è compatibile con la licenza GPL ma non è la stessa cosa.

  • mauro

    Un software nasce libero ma non per forza gratuito. Il motto è: “free as a free min, not as a free beer”.

    Quindi la licenza GPL ti assicura solo che tu avrai accesso ai sorgenti di quel software e dei software derivati da esso.

    Ma non ti assicura che da una certa versione io posso pretendere un pagamento per fornirti software e sorgenti.

    La GPL ti da la certezza che se ti do l’eseguibile ti devo dare anche i sorgenti.

    E che io non posso impedire che tu, una volta che mi hai pagato, renda disponibili a tutti i miei sorgenti.

    Un riferimento sono le faq della licenza
    http://www.gnu.org/licenses/gpl-faq.it.html#TOCDoesTheGPLAllowMoney

  • http://it.answers.yahoo.com/activity?show=LP7Q0DVPaa Sargon6

    Quindi io sono l’unico a difendere Oracle?
    Quelli di Ubuntu hanno da sempre cercato di “fare le scarpe” a OpenOffice.org
    Ai tempi di Ubuntu 9.04 O_O.o non figurava nemmeno fra i programmi installati per default… occorreva installarlo in un secondo momento.
    In quel tempo, io pensavo che volessero semplicemente favorire ABIword. Ora mi rendo conto che vogliono proprio annientare O_O.o usando la metodologia delle 3 e “embed, expand, extinguish” (in italiano: incorporare, espandere, estinguere). infatti:
    1) dapprima ha incluso OpenOffice.org fra il software installato di default, accalappiando così molti nuovi utenti che prima stavano lontani da Ubuntu proprio perché vedevano questa inimicizia fra Canonical e O_O.o.
    2) Ora creerà Libre Office, che sicuramente darà O_O.o con qualcosa in più del suo predecessore.
    3) Alla fine, quando tutti saranno abituati a pensare a Libre Office come ad una sorta di OpenOffice.org potenziato, potranno sostituirlo con qualsiasi altro WordProcessor col medesimo nome, e ci diranno: «Questa è l’ultima versione di Libre Office, che a sua volta deriva da OpenOffice.org» e così tutti useranno un software che, se le cose non fossero andate così, non avrebbero mai nemmeno provato.

    Oracle ha fatto benissimo a invitare tutti quelli che vogliono lavorare per la concorrenza, ad andarsene.
    Ma dico: quelli di Ubuntu hanno i soldi della Canonical e gli sviluppatori non gli mancano; perchè vogliono a tutti i costi che si dica che Libre Office sostituisce OpenOffice.org ?