La storica distribuzione orientata al desktop sponsorizzata da Novell ha deciso di adottare un ciclo di rilascio di 8 mesi al fine di raggiungere elevati standard qualitativi. Ci riuscirà?
“Rilasciare una nuova versione ogni 6 mesi non ci consente di mantenere elevati standard di qualità”. Sono queste le parole pronunciate da Stephan Kulow, project manager di openSUSE, che hanno fatto discutere non poco la frizzante comunità alla base della distribuzione tedesca. Secondo alcuni utenti, infatti, 8 mesi potrebbero andar bene nel settore business ma in quello consumer proprio no. Lì gli utenti “non possono aspettare così a lungo per utilizzare un kernel con driver aggiornati”. Ma c’è anche chi, per risolvere la faccenda, propone il rilascio periodo di Service Pack per aggiornare il sistema nelle sue parti cruciali.
Altri ancora credono che le dichiarazioni di Kulow non siano altro che frecciatine alle distribuzioni concorrenti, Ubuntu e Fedora in primis, che forse badano più all’aspetto che alla sostanza (qualità). Detto ciò, openSUSE 11.2, il cui rilascio è previsto per novembre, dovrebbe essere seguito dalla versione 11.3 a luglio 2010, dalla versione 12 a marzo 2011 e dalla 12.1 nel novembre 2011.
Kulow ha concluso il suo intervento discutendo delle novità dell’attesissima release 11.2. Utilizzerà il kernel 2.6.30 (o versioni successive), KDE 4.3, GNOME 2.28 e Ext4 come file system predefinito. Anche YaST includerà un bel po’ di novità, sopratutto per quanto riguarda l’amministrazione remota delle macchine Linux. Infine è da segnalare il probabile pieno supporto ai netbook. Poco male.