Per molto tempo openSUSE ha sofferto di pesanti problemi al gestore dei pacchetti predefinito che hanno indubbiamente frenato la crescita della distribuzione rispetto agli avversari più diretti. La causa di tutto ciò è stata attribuita al componente ZMD. Ora, isolato il problema, openSUSE 10.3 è pronta per ripartire con un gestore dei pacchetti aggiornato e molto più affidabile.
Sul portale ufficiale dedicato a tutto ciò che ruota attorno ad openSUSE è stata pubblicata la notizia della sostituzione del gestore dei pacchetti originario con il nuovissimo libzypp. La pagina indicata riporta anche un’interessante intervista agli sviluppatori del nuovo pacchetto.
L’ormai obsoleto ZENworks Management Daemon (ZMD) ha fatto praticamente la storia di SUSE Linux sino alla versione 10.1, momento in cui si è deciso di migrare verso openSUSE. Dotato di interessanti feature e di uno strumento a riga di comando, rug, ZMD è risultato davvero inefficiente al momento del porting sul nuovo sistema. A quanto pare ZMD verrà completamente eliminato a partire dalla versione 10.3 di openSUSE ma rimarrà il motore per la gestione dei pacchetti sui prodotti della linea SUSE Linux Enterprise.
Dal canto suo, libzypp, promette di essere un potente strumento dedito alla gestione dei pacchetti del sistema in grado di risolvere facilmente le dipendenze necessarie al funzionamento di qualsiasi pacchetto richiesto oltre che a disporre di una API dedicata. Allo stesso modo di ZMD, lybzypp è dotato di uno strumento a riga di comando in grado di gestire i pacchetti. Il suo nome è zypper e come sintassi è simile ad APT o Yum. Basta infatti utilizzare “zypper install nomepacchetto” per installare un qualsiasi pacchetto disponibile nei repository.
Anche l’aspetto grafico è stato migliorato. La gestione dei pacchetti, delle notifiche e degli aggiornamenti è stata notevolmente migliorata come mostrato nelle figure in alto. A quanto pare la nuova versione di openSUSE è stata concepita per potersi battere ad armi pari con distribuzioni del calibro di Fedora e Ubuntu.
di Vincenzo Ciaglia - TuxJournal.net