A differenza di Fedora, che è già al secondo rilascio con a bordo Gnome 3, OpenSuse è stata molto più cauta con l’approccio al nuovo DE e solo con questo suo nuovo rilascio, previsto per novembre, si dota di Gnome 3.2 e abbandona definitivamente il “vecchio” Gnome 2.x.
L’aspetto grafico di molte distro che adottano Gnome 3 “pulito” per ora è molto simile a quello di Fedora che è stata la prima ad equipaggiarsi del nuovo DE. L’unica personalizzazione che si può fare è al massimo a livello di colorazione per dotare il sistema dei colori ufficiali della distro. Nel caso di OpenSuse invece lo sforzo è stato maggiore. Tutte le personalizzazioni grafiche della distro presenti nel vecchio rilascio sono state portate sulla nuova versione 12.1, anche se il livello di rielaborazione e personalizzazione è molto diverso da quello raggiunto con Gnome 2.x. Almeno al momento attuale non sono disponibili molti temi che possano cambiare profondamente la distro, quindi molti sviluppatori devono adeguarsi alla situazione attuale.
In OpenSuse è incluso uno strumento, Gnome-Tweak, che permette di personalizzare molti aspetti di Gnome Shell, ma in tutto ciò sarà molto difficile arrivare allo “skin” di Gnome 2.x. Lo sviluppo di Gnome 3 evidentemente porta su un’altra strada, completamente differente da quella tracciata sino ad oggi. In questo momento, come già detto, molte distro che adottano il nuovo Gnome hanno un aspetto molto simile tra di loro e questo fattore sposta il giudizio di una distro su un campo molto importante e che forse doveva già essere valutato anche prima: il “motore” della distro stessa. OpenSuse 12.1 in questo porta molte novità , tutte direttamente importate dalla versione enterprise; stabilità di ferro della distro, YAST sempre una garanzia e nuovi pacchetti aggiornati in questa nuova release, oltre a systemd e a Pulseaudio integrato direttamente nella distro.