Un recente sondaggio sottoposto da Barracuda Networks a 228 aziende ha permesso di capire quali siano i vantaggi del software open-source sul software proprietario e vice versa. Ne risulta un interessante scenario da tenere in considerazione sopratutto per migliorare il modello Open ed i suoi punti deboli.
La risposta delle aziende al maggior vantaggio dell’Open Source è stato, da come ci si poteva aspettare, il prezzo. Non sfugge certamente alle aziende l’economicità del modello Open Source in grado, in alcuni casi, di essere completamente libero e gratuito. Il prezzo è per l’80% delle aziende il maggior vantaggio sul software proprietario. In seconda posizione, con il 57%, troviamo l’accesso al codice sorgente, garanzia della possibilità di un controllo approfondito del programma mentre in terza posizione, con il 41%, si trova il supporto della comunità ai progetti, che indirettamente è legato alla possibilità di usufruire dei sorgenti.
Con il 20% curiosamente troviamo chi non conosce quali vantaggi abbia l’Open Source rispetto al software propietario, sintomo che, sebbene negli ultimi anni sia salito alla ribalta il modello Open, non è ancora in grado di farsi pubblicità. Segue con il 18% il bugfix, risultato di tutto rispetto sopratutto in materia così sensibile come la risoluzione dei problemi, mentre la sicurezza è un vantaggio dell’Open Source per il 15%. Gli altri dati più marginali li potete trovare nel grafico seguente:
Credit : Barracuda Networks
Quali sono invece i punti deboli sui quali il software proprietario primeggia?
Primo; i servizi legati all’acquisto dei software, quindi un supporto clienti su cui contare e in grado di correre in aiuto nei momenti di necessità. Viviamo in un’epoca dove il tempo vale sempre di più e i servizi sono alla base della nostra società. Quindi per il 65% degli intervistati il software proprietario può contare su un supporto migliore. Per il 47% la facilità nell’adottare tecnologie proprietarie è un fattore importante, assimilabile ai servizi velocità-semplicità con cui si può migrare verso una nuova tecnologia è fondamentale per l’equazione tempo=denaro.
Gli aggiornamenti automatici pesano invece il 44%. E’ di sicuro una variabile importante che ultimamente sta però dimostrando continui miglioramenti nel mondo Linux, Ubuntu e apt-get docet. Si può notare come la maggior parte di questi vantaggi non siano difficili da raggiungere, a parte il “Best product functionality” che è direttamente proporzionale allo sviluppo e alla maturità di un software. Le altre voci necessitano per lo più di un’organizzazione. Attraverso queste analisi è facile capire perchè grandi aziende come Intel, Novell e sopratutto IBM credano nel modello Open Source.
Speriamo che l’intero movimento impari a farsi più pubblicità.
Credit : Barracuda Networks
di Domiziano Russo - TuxJournal.net