Vi siete mai chiesti cosa servirebbe al software libero ed open-source per esplodere sul mercato informatico? Tante discussioni sterili e flame inutili si sono susseguite su diversi media, soprattutto su Internet, riguardo all’inaffidabilità e all’ancora scarsa maturità delle applicazioni suddette. Vediamo allora 10 modi per renderlo più umano, dunque più competitivo sul mercato.
A lanciare la proposta è stato Jono DiCarlo, esperto sviluppatore software della società Humanized, sul suo blog. Le proposte sono interessanti e ci piacerebbe discuterne insieme a voi.
Le cinque cose da fare nella progettazione di un nuovo software:
- Ingaggiare un dittatore benevolo
Colui che sia in grado di avere una visione a 360° dell’interfaccia utente (UI). Qualcuno che sia in grado di prendere delle decisioni oculate e che possa dire “no” a tutte quella feature del software che non servono. - Rendere i programmi usabili in maniera predefinita
Non basarsi su un’interfaccia configurabile. Basarsi piuttosto su una interfaccia usabile e quanto meno configurabile possibile. - Progettare attorno ai Task
Prima di tutto bisognerebbe capire i reali bisogni e le funzionalità che le persone vogliono trarre da un software. Rendere queste funzionalità quanto più semplici possibili, eliminando ogni feature che possa complicare l’intero processo. - Progettare un’architettura orientata ai Plug-In
E’ l’unica soluzione possibile che permetta di evitare il sovraccarico di funzionalità che un’applicazione comune possa contenere al suo interno, limitandone così la sua complessità. - User Testing, User Testing, User Testing!
Far collaudare al diretto interessato, dunque all’utente, tutte le funzionalità dell’applicazione.
Le cinque cose da NON fare nella progettazione di un nuovo software:
- Sviluppare senza una metrica
Quando qualcuno segnala una nuova feature da aggiungere al vostro programma, trovate a tutti i costi un modo per inserirla al suo interno. Al contrario bisognerebbe prima considerarne la sua validità e soprattutto la sua efficienza. - Creare cloni
Non bisognerebbe creare cloni su cloni di altri programmi esistenti. L’idea di duplicare l’interfaccia di un altro applicativo non è sicuramente produttiva, anzi scadente. - Lasciare l’organizzazione della UI all’utente finale
“Non sono sicuro di come debba funzionare questa cosa, allora creo una check-box che lasci scegliere all’utente“, è sicuramente la scelta più errata. - Creare una scarsa UI
“Il programma ha delle finestre e delle GUI, ora! Questo lo rende sicuramente user-friendly, giusto?“. E’ ancora una volta la scelta di progettazione sbagliata. - Creare un’interfaccia grafica per idioti
Se pensate di avere a che fare sempre e solo con utenti alle prime armi o che debbano leggere manuali su manuali sulla vostra applicazione, avete ancora una volta sbagliato la progettazione del vostro software.
Non pensate anche voi che l’Open Source inglobi al suo interno anche applicativi che seguono, in toto, solo gli ultimi cinque punti? Che le discussioni abbiano inizio.
di Vincenzo Ciaglia - TuxJournal.net