Novell, di cui ricorderete sicuramente la partnership tanto discussa con l’acerrimo nemico di tutti gli utilizzatori del software libero Microsoft, durante l’Open Source Business Conference di San Francisco ha annunciato che presto rilascerà il documento, fino ad ora segreto, del patto alla base dell’accordo con Microsoft.
Proprio Novell, a valle anche delle recenti vicende dei presunti brevetti software Microsoft infranti da Linux, pare che non abbia per alcun motivo riconsiderato il suo accordo con la casa di Redmond anzi lo difende con tutti i mezzi che può. Secondo gli esponenti delle due rispettive società il loro accordo, che vede la collaborazione e la promozione nell’integrazione tra Windows e il sistema operativo SUSE Linux di Novell, è una delle più grandi sfide che SUSE Linux ha saputo affrontare in questi anni e di certo non la penalizzerà sul mercato enterprise.
Inoltre, sempre stando a quanto detto dai due esponenti, la Microsoft ha collaborato all’adozione di Linux presso grandi società come Wal-Mart e la Nationwide Bank, creando un beneficio per l’intera comunità open source. Dopo aver concluso questa specie di campagna pubblicitaria sui loro affari, la Novell, nella persona del Direttore Marketing Justin Steinman, ha anche reso noto che rilascerà il documento dell’accordo stipulato con Microsoft entro e non oltre la fine del mese di Maggio, insieme ad anche tutti i suoi risultati finanziari.
Alla conferenza, dal titolo “L’accordo Novell-Microsoft è vantaggioso per l’Open Source?“, hanno partecipato anche altri esponenti del software libero come Jonathan Corbet, editor di LWN.net, e Allison Randal della O’Reilly. Ovviamente non poteva mancare l’ospite Microsoft: Sam Ramji, direttore dei laboratori Linux della Microsoft. “Microsoft è stato il partner numero uno di Novell nei primi quattro mesi del 2007. Abbiamo notato una forte crescita di SUSE, circa il 60%“, ha concluso Steinman. Secondo Ramji, invece, il futuro del network computing è basato su un ambiente eterogeneo, su hardware x86, e Microsoft dovrà essere in grado di cooperare con piattaforme come Linux per sopravvivere.
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