Non ci siamo mai illusi che due colossi del mondo delle suite software - per di più una proprietaria e una opensource - come Microsoft Office e OpenOffice.org potessero andare d’accordo.
Ne è la conferma l’ultimo scambio di opinioni tra Fabrizio Albergati, responsabile del lancio di Microsoft Office 2010 in Italia, e Italo Vignoli, presidente dell’Associazione PLIO (Progetto Linguistico Italiano OpenOffice). In un’intervista a PCWorld Italia, infatti, Albergati ha definito la suite opensource come ” non adatta nemmeno a un uso hobbystico”. Italo Vignoli, come avrebbe fatto qualsiasi appassionato al mondo open, è andato su tutte le furie e non ha tardato a rispondere pubblicamente al responsabile Microsoft: “forse lei ignora che nel corso del 2009 la sola versione italiana di OpenOffice.org è stata scaricata quasi 8 milioni di volte, e nei primi cinque mesi del 2010 oltre 3 milioni di volte (nel frattempo, abbiamo perfezionato il sistema di conteggio, ed eliminiamo tutte le duplicazioni alla fonte). Più del 90% di questi download riguardano la versione per Windows. Un esercito di hobbysti? Suvvia, non scherziamo“.
“Lei afferma anche che OOo è sviluppato da un numero di persone talmente ridotto da non poter risolvere tutti i problemi del prodotto. Forse lei ignora che OOo ha circa 200 sviluppatori a tempo pieno pagati da aziende come Oracle, IBM, Red Flag, Red Hat e Novell, e un numero molto più alto di volontari che forniscono il loro contributo sia in termini di codice (è vero, abbastanza poco) sia in termini di segnalazione dei problemi, localizzazione, documentazione, quality assurance e marketing (la cosa che faccio io, che non sono un tecnico). I volontari sono circa 1.000 “ufficiali”, registrati sul sito di OOo, e circa 10.000 non ufficiali, ma attivi nelle mailing list, sui newsgroup e sui forum in ogni parte del mondo”. La risposta di Italo Vignoli può essere consultata in versione integrale su questa pagina.