Periodicamente in casa Mandriva si sente parlare di fallimento grazie a notizie incontrollate che in rete parlano di qualsiasi cosa, anche se a dire il vero, quasi sempre con un minimo di fondamento.
Già nel 2006 la società francese era stata molto vicina al fallimento e agli inizi del 2012 la storia si ripete, nel mezzo una posizione di poco conto e con poca influenza nel panorama Linux. A dire il vero la storia di Mandriva nel mondo Linux è ben più gloriosa. Quella francese fino a un decennio fa era una delle distro più usate, apprezzata da molti per la sua facilità d’uso che le aveva permesso di avere un gran numero di utenti.
Poi le cose sono cambiate, prima con l’arrivo di Ubuntu che si è collocata nel suo settore di utenti, poi con le tante scelte societarie sbagliate (e anche qualche distro a dire il vero) e poi ancora con i tanti problemi economici della società francese (Mandriva SA).
Ora un socio di minoranza, LinLux (ex Occam), ha deciso di non partecipare all’aumento di capitale necessario alla società per sopravvivere e ha posto il veto su tutte le azioni societarie. I russi di Rosa, che insieme a Conectiva, sono molto importanti nello sviluppo della distro, hanno deciso di rilevare loro la parte di quota appartenente a LinLux ma a tutt’oggi non ci sono notizie certe su quello che avverrà il entro la fine di questa settimana, termine ultimo dato da LinLux a Mandriva SA. Forse siamo giunti alla fine della lunga storia che negli ultimi anni ha visto protagonista Mandriva all’interno dell’universo GNU/Linux?