Di questo e di altro se ne parlerà durante il LinuxDay 2013 previsto per il 24 Ottobre in tutte le regioni d’Italia. Scopriamone di più.
Qualche settimana fa, si è tenuta a Milano la LibreOffice Conference nella quale si è discusso anche del possibile risparmio delle istituzioni italiane nel caso in cui venisse adottata una soluzione software libere (leggi, “Italia, ti insegno a risparmiare 500 milioni di euro”). Ed è così che dopo l’esperienza delle province di Perugia, di Macerata e Bolzano, altre realtà stanno pensando sempre più insistentemente ad una possibile migrazione.
In questo, la crisi economica va ringraziata: probabilmente, se l’Italia non stesse attraversando questa particolare fase, molti enti non avrebbero neppure lontanamente pensato di abbandonare il loro amato Windows così come il pacchetto Microsoft Office. Ma tralasciando ogni critica al pensiero italiano, c’è chi è riuscito a quantificare il risparmio che l’intero Paese potrebbe ottenere.
Ogni postazione di lavoro costerebbe dai 100 ai 200 euro. Ciò vuol dire che se moltiplicato agli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici, la cifra risparmiata spazia dai 300 ai 600 milioni di euro. Mica bruscolini!
E se proprio non vogliamo farne un discorso economico, parliamo di sicurezza che, si sa, nelle soluzioni libere è senza ombra di dubbio superiore rispetto all’alternativa proprietaria. Anche questo sarà argomento del LinuxDay 2013, in programma per il 26 Ottobre in tutte le regioni italiane (maggiori informazioni sono disponibili su questa pagina). In ogni caso, ciò che ci fa davvero piacere è che l’Italia si sta lentamente allineando alla situazione di Francia, Germania, Danimarca e Spagna che già da anni hanno aperto gli occhi, riuscendo a capire l’importanza di migrare verso il Software Libero.