Pochi giorni fa sul suo blog, Jesper Johansson, veterano esperto di sicurezza Microsoft, ha confessato di voler abbandonare il software DRM di casa Redmond in favore di LinuxMCE.
Con DRM (Digital Rights Management), il cui significato letterale è gestione dei diritti digitali, si intendono i sistemi tecnologici mediante i quali i titolari di diritti d’autore (e dei cosiddetti diritti connessi) possono esercitare ed amministrare tali diritti nell’ambiente digitale, grazie alla possibilità di rendere protetti, identificabili e tracciabili tutti gli usi in rete di materiali adeguatamente “marchiati”.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso ex program manager per le politiche di sicurezza Microsoft, che è passato nel settembre dell’anno scorso ad Amazon.com, la sua decisione è stata meditata a seguito dell’aggiornamento della versione 10 del tanto famigerato Media Center. Johansson dopo 5 anni di “litigi” dovuti a problemi di varia natura, dallo sfarfallio del monitor a saltuarie schermate nere, ha deciso di intervenire e di mettere mano al problema. Ma invece di risolvere i tanti fastidi Johansson si è ritrovato a dover battagliare con la nuova versione del lettore multimediale, che al momento dell’installazione si è bloccato rimandandolo all’analisi guasti del problema su Windows Share Point. Come se non bastasse un aggiornamento successivo ha fatto si che pure Internet Explorer andasse in crash.
Johansson sostiene che il software di DRM è non solo inefficace ma uno spreco di soldi che nuoce ai commerci di chi lo usa. Basti pensare ai miliardi di utenti infastiditi dai suoi tanti piccoli problemi e dal numero di persone che ha fatto scappare da Microsoft e dal suo Windows. Nel frattempo, onde evitare ulteriori inconvenienti, è passato a LinuxMCE. Chissà quanti seguiranno il suo esempio.
E soprattutto, MCE riuscirà a competere con lo strapotere, sopratutto economico, di Media Center? Chi vivrà, vedrà.
di Diego Dagassolemi - TuxJournal.net