Due ricercatori dell’Università spagnola di Oviedo hanno da poco pubblicato uno studio che riguarda il valore economico del kernel Linux 2.6.30.
Sfruttando l’algoritmo Constructive Cost Model (COCOMO 81), hanno stimato che tale versione del kernel ha un valore superiore al miliardo di dollari. Una cifra che ovviamente si riferisce al costo di ricerca e sviluppo di una singola versione del kernel. Insomma, chi crede ancora che Linux sia sviluppato “just-for-fun” e nel tempo libero di un bel po’ di sviluppatori di tutto il mondo deve ricredersi. Anzi, così come abbiamo già avuto modo di scrivere qualche settimana fa, il codice del kernel Linux è sviluppato al 75% da professionisti. Tra questi segnaliamo Red Hat che ha contribuito per il 12%, Intel l’8%, Novell e IBM il 6% e Oracle il 3%.