Il Linux Foundation Collaboration Summit è partito con una sessione di domande e risposte a cui hanno partecipato ben 70 esponenti del software libero tra sviluppatori, utenti, rivenditori e kernel hacker. Il risultato parla chiaro: basta parlare di Microsoft, concentriamoci sullo sviluppo.
L’opinione di gran parte dei presenti all’incontro è stata quella di eliminare dall’immaginario collettivo le recenti vicende che riguardano i brevetti software infranti, dunque la Microsoft, e tornare a discutere della crescita e dello sviluppo di Linux e del suo kernel. L’evento è stato organizzato per riunire idee e personalità provenienti da svariati campi dell’industria: AMD, Bank of America, EMC, Intel, HP, IBM, Oracle, Novell e molti altri.
Secondo Kroah-Hartman, dipendente Novell e sviluppatore del kernel, la storia dei brevetti infranti da Microsoft non ha minimanete alterato il processo di crescita di Linux: “inseriamo 2000 nuove linee di codice al giorno all’interno del kernel e ne lavoriamo su altre 2800. Non ho mai visto segni di cedimento, in questo“.
Jim Zemlin, CEO della Linux Foundation, è d’accordo sul fatto che quella della Microsoft è stata soltanto una strategia di FUD. “Siamo in competizione, non fanno altro che seminare panico. Andiamo avanti per la nostra strada“, ha dichiarato.
Jonathan Corbet, di LWN.net, ha aggiunto: “Microsoft tenta di impaurire le società costringendole a pagare ingenti somme di denaro e proteggerle dalle violazioni dei brevetti. Io non ho paura.”
Tutti sono dunque convinti che non ci sia nulla da temere per il futuro del pinguino e che, ora più che mai, ci sia il bisogno di concentrarsi sullo sviluppo piuttosto che dar retta alle mosse di mercato del numero uno dei nemici. Linux cresce a vista d’occhio e nessuno può fermarlo. La Microsoft può tentare di fare ciò che vuole ma finchè si ha questa unità e questo spirito, non andranno lontano ne con le “campagne acquisti“, ne con quelle di FUD. Almeno credo…