The Document Foundation ha reso pubblica la Beta dell’applicazione che consente agli utenti Android di visualizzare documenti ODF anche dal proprio smartphone o tablet.
Microsoft Office? Ma quando mai! La suite d’ufficio numero uno per gli amanti di Linux è (quasi) senza dubbio alcuno LibreOffice. Negli ultimi anni, quelli di The Document Foundation, hanno saputo risolvere quelle problematiche che rendevano la suite libera un gradino sotto a tutti i rivali presenti nel mercato, che siano essi proprietari o aperti. E così, anche molti enti pubblici stanno pian piano decidendo di abbandonare la suite firmata Microsoft e adottare proprio LibreOffice. Ma, al tempo stesso, lo sviluppo della suite d’ufficio che troviamo di default anche su Ubuntu, non si può certo fermare.
Poche ore fa, The Document Foundation, ha fieramente annunciato il rilascio di LibreOffice Viewer per Android, già pubblicato sul Play Store di Google in stato di Beta. Grazie a questa nuova applicazione, gli utenti mobile potranno visualizzare senza alcun problema documenti in formato ODP (Open Document Format) e ciò non può che farci piacere: così facendo, infatti, lo standard aperto potrà diffondersi ancor di più e gli utenti lo utilizzeranno con minor timore. Il miglior modo per invogliare ancor di più all’utilizzo dei formati aperti.
L’applicazione, nata grazie anche all’aiuto di Collabora, è disponibile al download da questa pagina o effettuando una ricerca nel Play Store dal proprio device Android. Ma, come già detto, si tratta ancora di una Beta. Mai come in questo momento, dunque, gli utenti devono testare l’applicazione e segnalare agli sviluppatori eventuali anomalie: è solo il feedback degli utenti che contribuirà a rendere altamente stabile LibreOffice Viewer per Android!
Questa versione è la prima di una nuova serie di applicazioni mobili. Gli individui, le aziende e le organizzazioni sono incoraggiate a partecipare al processo di sviluppo unendosi alla comunità LibreOffice.
Queste le parole di Björn Michaelsen, direttore di The Document Foundation. Non ci resta che attendere tutte le altre applicazioni mobile: cosa ci aspetta?
Fonte: The Document Foundation