C’è chi pensa che il problema della poca diffusione di Linux, quantomeno lato desktop, sia la disponibilità di mille distro differenti fra loro. Ciò disorienterebbe i nuovi utenti. Ma la verità è che…
Linux non è diffuso per colpa delle mille distro disponibili che non fanno altro che disorientare gli utenti che nel dubbio continuano ad utilizzare Windows. Siamo certi che sia davvero così? Beh, noi non crediamo proprio.
Il vero problema dell’utente medio, infatti, non è sapersi districare fra le centinaia di distro Linux disponibili (anche se quelle principali si contano quasi sulle dita di una mano) ma la poca voglia di cambiare il sistema operativo predefinito all’acquisto del PC. Già , molti degli acquirenti di un nuovo notebook o desktop non procedono neppure all’aggiornamento del sistema se quest’operazione deve essere fatta manualmente. Figuriamoci sbarazzarsi di Windows per fare largo a Linux! E quando la release dell’OS installato sul PC diventa ormai obsoleta, c’è chi preferisce passare dal negoziante e acquistare una nuova macchina piuttosto che procedere ad un upgrade software.
E allora, è proprio questo il punto: i consumatori, non installando sistemi operativi, hanno bisogno di vedere fra gli scaffali dei negozi notebook e desktop già equipaggiati con Linux. Solo così il sistema operativo del pinguino potrà diffondersi, sfruttando magari il malcontento che ruota attorno al nuovo Windows 8. E con Microsoft distratta dalla battaglia sul comparto mobile con Android e iOS, questo potrebbe essere il momento giusto per ridurre il gap lato desktop. Ci vorrebbe solo qualche produttore del calibro di HP o Dell pronto a distribuire nuove macchine equipaggiate con una qualsiasi distro Linux.
Fonte: FOSS Force