Questo il pensiero di Mozilla Foundation che diffonde un comunicato a favore delle Web App. Analizziamo insieme i vantaggi e gli svantaggi delle app native.
Molti di noi conosceranno Mozilla Foundation unicamente come l’organizzazione che promuove e sviluppa il client mail Thunderbid, il browser Firefox e il nuovo sistema operativo mobile Firefox OS. Altrettanti, però, sapranno già che Mozilla Foundation non incentra il suo lavoro unicamente alla realizzazione di questi tre progetti, bensì si impegna da un bel po’ di anni (esattamente 15) alla promozione degli standard aperti e alla creazione di nuove esperienze che consentano di mantenere il potere del Web nelle mani delle persone.
Una Fondazione, dunque, che si batte per quei principi di Libertà che stanno alla base di una mentalità Open. E in virtù di quegli stessi principi, Mozilla Foundation ha da poche ore diffuso un nuovo articolo dedicato alla contrapposizione tra app native e Web app. Un articolo che dopo averlo ricevuto in redazione abbiamo deciso di condividere con voi e commentarlo in una maniera costruttiva.
Stando al parere di Christian Heilman, Principal Developer Evangelist di Mozilla Foundation, le applicazioni che popolano i nostri smartphone e tablet non sono altro che killer del Web. O per lo meno provano a farlo. Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto Mozilla Foundation ad una tale affermazione?
Gli sviluppatori si sono spostati in massa verso la realizzazione di app native in vista dei potenziali ritorni monetari associati alle app di maggior successo.
Ma quello che ci chiediamo è se le app native possano davvero garantire innovazione e quella user experience, divenuta ormai un must, che gli utenti si aspettano. Secondo Mozilla il Web rimane (e rimarrà) la miglior piattaforma per lo sviluppo delle applicazioni. Migliore sia per gli sviluppatori che non devono sottostare alle regole di specifici market (Play Store e App Store rimangono le due principali fonti di applicazioni) e al tempo stesso possono abbattere ogni limite aprendosi a nuove possibilità. Ma migliore anche per gli utenti che devono fare i conti non con app che si innovano ma con una piattaforma software e uno smartphone che possono rivelarsi obsoleti in men che non si dica.
In definitiva, stando a Mozilla Foundation, non è l’utente ad essere al centro dell’esperienza, bensì il suo smartphone. Che siamo noi amanti di Android o di iOS non importa: viviamo quotidianamente quel vincolo hardware che talune volte limita la nostra libertà e, come già detto, anche quella degli sviluppatori. Sì, è vero che questi ultimi possono monetizzare (anche non poco) con la pubblicazione di applicazioni sui più importanti market di app, ma è anche vero che il loro monetizzare è strettamente correlato alla possibilità o meno degli utenti di installare quella specifica applicazione.
Con questo, non riteniamo che Mozilla Foundation voglia del tutto sminuire l’importanza delle app Android o iOS, bensì potrebbe voler solo dare a queste il loro giusto peso e far aprire gli occhi agli utenti. Così come potrebbe voler dare un motivo in più per passare a soluzioni come Firefox OS nel quale sono le Web app a fare da padrone. Applicazioni che non soffrono di limiti di piattaforma. Applicazioni che non sono chiuse in uno specifico ecosistema. Applicazioni che sono fruibili da qualunque device sia dotato di un browser decente (dunque non necessariamente all’ultimo grido) e che il più delle volte non mettono in crisi l’hardware del device. HTML5 e CSS3 sono gli standard e un qualsiasi sviluppatore non si trova costretto ad effettuare porting per rendere accessibili anche ad utenti di piattaforme differenti le applicazioni realizzate.
Per non parlare poi della privacy. Fermiamoci un attimo e analizziamo la situazione sulla nostra stessa pelle. Quante volte ci è capitato di vedere notifiche di aggiornamento? Probabilmente un’infinità. E quante volte abbiamo avviato quegli stessi aggiornamenti senza neppure chiederci se l’applicazione di turno sia stata modificata per accedere ai contatti salvati in rubrica, alle foto o ai video presenti in memoria? Molto probabilmente sempre. L’utente (anche se non tutti) non si chiede dunque il perché di un aggiornamento. Lo effettua e basta e ciò ha reso la massa quasi un burattino nelle mani dei produttori di software. Ed è assurdo come questo sia accaduto anche su piattaforme come Android che dovrebbero garantire quella trasparenza e libertà degna di ogni sistema che mette le sue radici in Linux.
Come l’autore del comunicato di Mozilla Foundation sostiene, potremmo ritrovarci nel pieno di un’isteria collettiva da app native. Un po’ come è accaduto qualche anno fa con i Tamagotchi, ricordate? Ci viene chiesto di nutrirli, di giocarci insieme, di tenerli in vita. Una volta erano animali virtuali, oggi sono i nostri smartphone.
Forse quell’obiettivo (nobile, per carità) che i big della tecnologia si erano posti con l’avvento degli smartphone è sfuggito un po’ di mira. O forse per qualcuno l’obiettivo era proprio quello di “impossessarsi” della mente della massa? Senza essere troppo catastrofisti, basta aprire un po’ gli occhi per trovar salvezza. E questa salvezza è proprio qui con noi. Questa salvezza è il Web. E ritorniamo alle Web app.
Il Web è decentralizzato. È aperto ed è libero. È costruito su tecnologie aperte come HTML5, tecnologie che tutti possono imparare in modo semplice e veloce se lo desiderano. È collaborativo e si trova in tutto il mondo. Si può imparare a creare Web app rapidamente e con facilità perché sfruttano le medesime tecnologie standard che non richiedono particolari traduzioni, conversioni o riprogrammazioni: il che significa che se doveste decidere di creare una Web app potrete farla girare e sincronizzare praticamente su qualsiasi dispositivo.
Gli sviluppatori non devono essere convinti da qualcuno per incominciare a sviluppare un’applicazione Web. Devono solo volerlo fare. E, forse, se fin da principio ogni app fosse stata una Web app, oggi non avremmo assistito all’eterna battaglia che vede protagonisti Android e iOS e tutta quella rivalità che c’è tra le due fazioni. Ma se è vero che fra due litiganti il terzo gode, e se è altrettanto vero ciò che Mozilla afferma con queste sue parole, Firefox OS potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa per gli utenti che non dovranno rincorrere l’ultimo modello di smartphone e non dovranno installare sui loro device decine e decine di applicazioni quasi mai utilizzate. Ma questo è il pensiero di Mozilla. Noi vogliamo sapere il vostro. Per consultare il testo originale condiviso da Mozilla Foundation raggiungiamo questa pagina.
Fonte: Mozilla Foundation