Ci ha provato e riprovato più volte, senza produrre i risultati sperati. Però ora ci è riuscita: la Microsoft avrà le sue licenze open-source e le utilizzerà per permettere ai tanti sviluppatori sparsi per il globo di utilizzarle per modificare e ridistribuire applicazioni open-source. Lo ha deciso la OSI (Open Source Initiative).
“La decisione di approvare le licenze Microsoft come open source è stata presa dalla maggior parte della comunità, anche se non in maniera unanime, in quanto quest’ultime sono riuscite a soddisfare i dieci criteri della definizione Open Source“. E’ questo quanto dichiarato sul suo blog da Michael Tiemann, presidente dell’OSI.
Ricordiamo che l’OSI è una organizzazione che si dedica alla promozione di software open source. In particolare decide quali licenze possono essere utilizzate dalla comunità in maniera del tutto open source. La stessa associazione ha anche accettato licenze quali la GNU General Public License, sotto cui è stato rilasciato Linux, la Mozilla Public License, utilizzata per il codice del famoso browser Web Firefox e la Apache Software License, utilizzata per lo stack software del server Web Apache.
Pare che anche uno dei più grandi rivali di Microsoft, la Red Hat, abbia partecipato insieme a tutti gli altri membri della commissione OSI alla discussione sulla possibilità di definire open source le licenze della società di Redmond. Parliamo della Microsoft Public License e la Microsoft Reciprocal License. Tienmann assicura che la Microsoft non ha richiesto nessun trattamento speciale, senza riceverne nessuno, e che si è limitata ad accettare i consigli dell’OSI per migliore le sue licenze sotto il profilo open-source.
Bill Hilf, general manager del marketing per Windows Server, ha annunciato che questa iniziativa non fa altro che aumentare i progressi di Microsoft circa le sue strategie open-source. Segno evidente del suo chiaro impegno nel partecipare attivamente all’intera comunità, venendo incontro alle necessità degli sviluppatori.
Ora , ci chiediamo: “A chi potranno mai interessare licenze open-source di casa Microsoft? E, soprattutto, perché Microsoft ha voluto fortemente che le sue licenze diventassero tali? Perché Bill Hilf, uno dei più grandi protagonisti della campagna di FUD contro Linux, ha definito questo passo importante?”.
di Vincenzo Ciaglia - TuxJournal.net