In concomitanza con il rilascio, dopo quasi 16 anni, della nuova versione della GPL è stato anche lanciato sul mercato, per ora solo quello statunitense, il nuovo oggetto dei desideri di casa Apple: l’iPhone. La Free Software Foundation si è detta alquanto ansiosa nel capire in che modo la sua licenza verrà utilizzata sul nuovo dispositivo mobile. Capiamo perchè.
Peter Brown, direttore esecutivo della Free Software Foundation, ha dichiarato che l’iPhone includerà al suo interno del software protetto dalla GPL ma che “il 29 Giugno, Steve Jobs e la Apple hanno rilasciato un prodotto mutilato da software proprietario e da restrizioni digitali: mutilato perché un dispositivo che non è sotto il controllo del suo proprietario o che funziona contro l’interesse di quest’ultimo non può essere definito diversamente“.
“Sappiamo che molto software della Apple, incluso OS X e Safari, sono protetti dalla GPL. Ora è davvero interessante capire in che modo il dispositivo mobile si porrà nei confronti della nostra nuova licenza“, ha continuato.
Ecco come si presenta il nuovo iPhone
E’ interessante capirlo perché la nuova versione della licenza tenterà di evitare situazioni simili. Una nuova licenza contro la “Tivoization” - i dispositivi caratterizzati da software libero ma che usano alcune misure tecniche per evitare che gli utenti facciano delle modifiche al software - che potrebbe figurarsi come un nuovo problema da risolvere per la Apple ed il suo nuovo iPhone, ha concluso.
Non è la prima volta che la Apple predica bene e razzola male. Lo scorso Ottobre, infatti, c’è stata una veemente protesta di alcuni sostenitori della FSF inglese contro la società della mela che a detta loro aveva cominciato ad accarezzare l’idea di adottare il DRM. E’ chiaro che queste cose non faranno altro che indurre la Apple a violare la GPL.