Il blog ufficiale della Free Software Foundation riporta un articolo che spiega i cinque motivi per cui si debba evitare l’acquisto dell’ultimo gioiellino commercializzato da Apple.
Come è facile intuire, l’aspra critica rivolta dai sostenitori del software free all’iPhone riguarda le limitazioni di libertà introdotte dal dispositivo. Il primo punto su cui viene posta l’attenzione è l’impossibilità di creare free software per il dispositivo dal momento che gli sviluppatori che desiderano realizzare e distribuire applicazioni per il dispositivo sono costretti a pagare una tassa ad Apple. Questo è chiaramente il punto cardine dell’articolo e non c’è di che meravigliarsi se si prende in considerazione la mission della Free Software Foundation.
La seconda problematica oggetto di discussione è il supporto della tecnologia Digital Rights Management (DRM) incorporata nel dispositivo. La posizione della FSF al riguardo è chiara: l’autore dell’articolo afferma che il sistema DRM messo a punto da Apple controlla le attività degli utenti e stabilisce cosa è possibile fare limitando la libertà dell’utente. L’articolo continua affermando che non risulterà possibile installare del software che non piace ad Apple sul dispositivo non fornendo l’opportunità all’utente di installare free software.
Strettamente legato a questo secondo punto è la totale assenza di supporto per la riproduzione di formati aperti, ovvero liberi da royalty (anche detti DRM-free) come Ogg-Vorbis e Theora. Questo, associato all’impossibilità di realizzare free software per il dispositivo rappresenta una chiusura totale ai formati aperti.
Il quarto motivo è che iPhone monitora tutti i vostri spostamenti e quindi rende rintracciabile chiunque ne sia in possesso. Ciò avviene tramite il GPS integrato che, secondo il parere della FSF, potrebbe comunicare le proprie coordinate senza l’esplicito consenso dell’interessato. Ultimo, ma non per importanza, punto messo in rilievo dall’articolo è la consapevolezza che esistono alternative che rispettano le famose quattro libertà dell’utente: non spiano l’utente, consentono la riproduzione di formati multimediali liberi ed usano free software: chiaramente non poteva mancare il riferimento ad OpenMoko.
Nell’articolo ciascuna questione viene approfondita e, per chi fosse interessato, è consigliata la lettura dell’intero articolo nonchè dei link correlati. Una dura critica nei confronti di quello che Steve Jobs, CEO Apple, ha presentato con le seguenti parole: “Questo è il telefono che ha cambiato i telefoni per sempre”.
di Francesco Argese - TuxJournal.net