Rilasciata la prima release di Kali Linux, una distro basata su Debian e che include tutto il meglio BackTrack: i professionisti della sicurezza, e non solo, possono finalmente mettere le mani sulla distro ideale?
Sistemisti, curiosi, smanettoni o hacker conoscono già BackTrack Linux, probabilmente la migliore distro per effettuare test di penetrazione e controlli di sicurezza. Nel corso degli anni, grazie alla sua ben completa lista di tool integrati, BackTrack si è fatta amare da tutti i professionisti del settore e per molti di essi è diventata pane quotidiano.
Ed è così che Offensive Security (che mantiene in vita il progetto BackTrack) ha annunciato il rilascio di Kali Linux, una distro del tutto simile a BackTrack ma pensata per le aziende.
Cos’ha di diverso? Kali Linux dovrebbe essere più facile da utilizzare e più accessibile per il personale IT che non si concentra esclusivamente sulla sicurezza di un’infrastruttura. In ogni caso, Kali comprende una suite di strumenti già presenti in BackTrack, come Metasploit, Wireshark, John the Ripper, Nmap e Aircrack-ng eliminando tutti quegli strumenti ormai antiquati ma tutt’ora presenti in BackTrack.
Tutto è a misura di clic: dall’interfaccia del nuovo desktop si legge una categoria etichettata come “Top 10 Security Tools”: beh, un gran bel lavoro. Chi si è ritrovato almeno qualche volta a lavorare con BackTrack si sarà infatti già reso conto di quanto macchinoso sia raggiungere il giusto tool dall’interfaccia grafica: troppi menu e voci da scrutare prima di trovare quello cercato. Ciò è essenzialmente dovuto ad una completezza forse anche esagerata.
Raggiungendo questa pagina è possibile procedere al download della versione a 32 o 64 bit, equipaggiata con GNOME o priva di ambiente desktop e dunque decisamente più leggera. Ma c’è di più: esistono delle versioni di Kali Linux compilate per architettura ARM che consentono dunque di installare questa distro anche su un Raspberry Pi (giusto per citarne uno). Se vogliamo scoprirne di qui, facciamo un salto su questa pagina.
Fonte: The H Open