No al controllo preventivo. Questa è la secca risposta di YouTube alle preoccupazioni del Ministero degli Interni anglosassone.
“YouTube è una community a cui partecipano milioni di persone in maniera positiva; come per ogni mezzo di comunicazione c’è sempre una minoranza di persone che cerca i infrangere le regole“, ha dichiarato un portavoce della nota piattaforma web 2.0.
Insomma, chi continua a richiedere un monitoraggio estensivo dei contenuti pubblicati online dovrà mettersi l’animo in pace. Piena collaborazione con gli inquirenti in caso di violazioni gravi, ma niente di più.
“Logisticamente non è possibile effettuare un controllo preventivo. Non vogliamo diventare censori del web“, ha sottolineato Peter Fleischer, responsabile del Dipartimento privacy di Google. Anche la posizione dell’azienda di Mountain View è chiara: non farà da arbitro, ma continuerà ad affidarsi alla community online. Il sistema di segnalazioni e l’aiuto dei moderatori sono certamente – a suo parere – le soluzioni più equilibrate per far fronte ad ogni problema.
di Dario D’Elia - Tom’s Hardware