Altro giorno, altro caso di violazione di brevetti. Questa volta tocca all’associazione alla base del progetto One Laptop Per Child (OLPC). A quanto pare, una società del Massachusetts l’ha citato in giudizio per aver violato il brevetto che tutela l’innovativo design della sua tastiera multilingue.
La società in questione, la Lancor o Lagos Analysis Corp., ha da pochi giorni presentato la denuncia all’alta Corte Federale della Nigeria, dove pare che la stessa società detenga il brevetto per la tastiera in questione. Il progetto OLPC è stato accusato, in pratica, di aver illegalmente effettuato il reverse-engineering della tastiera protetta da brevetto al fine di utilizzarla per svariate altre lingue. Questo è quanto pensa Adé Oyegbola, CEO di Lancor.
Lancor è intenzionata a chiedere un sostanzioso indennizzo per quelli che sono stati definiti dei “danni sostanziali” per l’intera società. In più è stato richiesto che vengano fermate le vendite e le produzioni di ulteriori portatili XO. Imperterrito, Oyegbola, si dice già pronto a presentare la denuncia anche alla Corte Federale Americana, nel caso in cui quella nigeriana proceda per le lunghe o non approvi quanto da lui proposto. In risposta, l’associazione OLPC ha prontamente rilasciato una nota in cui si dichiara completamente estranea ai fatti.
Ricordiamo ai lettori che l’OLPC è un’associazione nonprofit, fondata dal professor Nicholas Negroponte del Massachusetts Institute of Technology. Il suo scopo è quello di donare un computer a tutti i bambini residenti in zone del mondo ancora in fase di sviluppo. Anche i residenti in America o in Canada possono acquistare il piccolo portatile ma al costo di 400 dollari, necessari a comprare ben due dispositivi; uno per se e un altro da donare a un bambino delle suddette zone.
Nei prossimi giorni ne sapremo sicuramente qualcosa in più.
di Vincenzo Ciaglia - TuxJournal.net , Tom’s Hardware