Decisione storica per il Ministero della Difesa: a partire dal mese di ottobre, la migrazione avrà inizio. Ecco tutti i dettagli.
Chi l’ha detto che in Italia non succede mai nulla di buono e che i piani alti che gestiscono il nostro Paese non siano in grado di prendere spunti positivi dagli Stati esteri? Ogni tanto ciò accade e a dimostrarlo è il Ministero della Difesa. Proprio come promosso qualche tempo fa dal Regno Unito, anche il Ministero della Difesa italiano è in procinto di dire addio a Microsoft Office adottando la suite Libera e Aperta LibreOffice. Nella pratica, oltre 150.000 postazioni desktop vedranno (finalmente) disinstallato il pacchetto Microsoft Office a favore di LibreOffice. Al tempo stesso, verranno fatti fuori anche i formati file proprietari lasciando spazio a quelli aperti (ODF).
Ma quando si parla di migrazione, spesso il primo quesito che balza in mente è: gli addetti ai lavori sapranno utilizzare il nuovo software? La LibreOffice Foundation e il Ministero della Difesa hanno pensato anche a questo, prevedendo una serie di corsi di formazione on-line che elimineranno di fatto ogni possibile lacuna. La migrazione avrà inizio nel mese di ottobre 2015 e, sulla carta, verrà terminata entro la fine del 2016: un intero anno necessario non solo ad installare LibreOffice su ogni macchina ma anche a portare a termine il percorso di formazione del quale parlavamo poco fa.
Senza dubbio alcuno, si tratta di una notizia che non può che far piacere ad ogni appassionato di Open Source e Software Libero, non fosse altro che perché il Ministero della Difesa è la prima grande pubblica amministrazione che decide di fare un passo così importante. In Italia esempi di migrazione del genere non ne mancano ma, se paragonati, sono tutti di piccola scala: alcune regioni e numerosi comuni, infatti, hanno già adottato LibreOffice e/o altro Software Open Source ma, per forze di cose, dispongono di un numero minore di postazioni desktop. L’augurio è che quella del Ministero della Difesa sia solo la prima di una lunga serie di migrazioni.
Fonte: ZDNet