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Di Canonical ci si può fidare, parola di Intel

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Dash di Ubuntu 13.10: Canonical torna su i suoi...

10 luglio 2013 Visualizzazioni: 761 Business, Copertina

Il futuro dei server fra Linux e Open Source

Il sistema operativo del pinguino e il software Open Source condizionano sempre più il futuro dei server. Sempre più aziende li preferiscono a soluzioni proprietarie. Ecco perché.

Che Linux e il software Open Source abbiamo rivoluzionato il settore IT è certezza ormai da anni. Sempre più aziende preferiscono affidarsi al sistema operativo del pinguino e non per una questione di gusti, ma per le tecnologie e la scalabilità che ruotano attorno a questo sistema. Se si prendono come esempio soluzioni proprietarie, infatti, quasi sempre ogni nuovo servizio ha bisogno di una sua licenza e ciò rende il processo di scalabilità decisamente più arduo, specialmente se si considera il budget risicato di molte realtà aziendali. E non è il solo hardware ad avere costi realmente elevati, ma sempre più anche il software.

Ma per fortuna, come detto in precedenza, le cose stanno cambiando sempre più. Culumus (leggi, Culumus Linux: rivoluzione nei datacenter?) ne è l’esempio lampante offrendo un’alternativa all’hardware/software proprietario. L’azienda vende solo il sistema operativo che può essere poi installato su una vasta gamma di dispositivi di rete rendendo tutto decisamente più economico.

Il futuro dei server sembra essere chiaro: ci si sta muovendo verso il software piuttosto che l’hardware. Linux e l’Open Source saranno sempre più le chiavi di svolta per abbattere i costi e migliorare le prestazioni. E voi, cosa ne pensate?

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Fonte: Enterprise Efficiency

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